La sentenza riguarda il caso Ream, ovvero l’area ex Westinghouse: secondo la procura il Comune avrebbe garantito l’equilibrio del bilancio del 2016 attraverso un falso: conteggiando un credito ma non il rispettivo debito.
Chiara Appendino ha già dichiarato che non lascerà la poltrona di sindaco: «Come previsto dal codice etico mi autosospenderó dal M5S ma continuerò a essere sindaco di Torino. Ho sempre agito nell’interesse dell’ente. Se mi ricandiderò? Non è il momento di parlarne».
La dichiarazione del legale di Appendino
Il suo legale Luigi Chiappero spiega i risvolti della sentenza: «Ci venivano contestati quattro capi di imputazione e siamo stati assolti su tre versanti. Già l’entità della pena dimostra l’irrilevanza del fatto. Per quanto riguarda l’abuso d’ufficio non ha inciso la recente riforma sulla fattispecie».
Di certo la sentenza mette la parola fine alle ambizioni politiche di Chiara Appendino, il cui nome era circolato anche come possibile leader del Movimento al posto di Di Maio. Un volto femminile per superare l’impasse in cui versano i pentastellati ma, a quanto pare, la sindaca di Torino non è il personaggio più adatto per risollevare le sorti del M5S.