Corona seppellisce De Benedetti dalla Berlinguer: «Quei messaggi al Cav farabutti e vigliacchi»

9 Set 2020 14:01 - di Angelica Orlandi
Corona

“Farabutti e vigliacchi” . Il ritorno di Mauro Corona a Cartabianca è un fuoco d’artificio. Il programma di nuovo su  RaiTre condotto da Bianca Berlinguer ha visto il suo  opinionista, Mauro Corona parlare di Silvio Berlusconi svergognando Carlo De Benedetti, anche se non lo ha nominato direttamente. Sfregio a un uomo malato, è il succo dei suo intervento, ricoverato per coronavirus. Una lezione di stile che non ti aspetti dall’uomo delle montagne, scalatore e scrittore. Gli insulti al Cav sono stati indecorosi.

De Benedetti asfaltato da Corona

“Non sono mai stato politicamente dalla parte di Berlusconi, ma sulla malattia di una persona non si possono pubblicare messaggi farabutti e vigliacchi”. Sono le parole severe di Corona che non nomina l’ingegnere ma sa bene che il pensiero di tutti va direttamente all’augurio infelice formulato da lui. “.

“Invio al Cav tutta l’energia delle mie montagne”

Poi Corona ha formulato un augurio molto bello e particolare: “Manderò a Berlusconi tutta l’energia buona delle mie montagne perché guarisca. E so che guarirà”. Una lezione di stile ai pochi “gentiluomini”  che hanno avuto la scorrettezza morale di  attaccare il Cavaliere in questo preciso momento. Tra questi, appunto, Carlo De Benedetti che lo ha definito “mascalzone”. Prendendosi una strigliata da Adriano Celentano a breve giro di posta.

Anche Vauro era stato disgustoso

Anche Vauro non aveva perso l’occasione di  posizionarsi sulla linea De Benedetti, e aveva commentato così la malattia di Berlusconi : «C’è un vizio italiano, quando si muore si diventa santi. Ma Berlusconi ancora per fortuna, per lo meno sua, non è morto. Anzi pare stia bene e ne sono contento. Forse la dichiarazione di De Benedetti è stata preventiva, nell’opporsi alla santificazione. che in questo caso sembra già in atto. Sembra che il fatto che Berlusconi si sia preso il covid già lo abbia santificato». Insomma, lo stile è un’altra cosa e a sinistra non lo conoscono.

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