Covid, la rivolta dei governatori nelle mani di Mattarella: «Conte ci ha tenuti all’oscuro di tutto»
Un vero e proprio atto di accusa, quello dei governatori di centrodestra. Conte e i suoi hanno tenuto nascosto tutto, nell’emergenza coronavirus. E loro sono stati costretti ad agire al buio. Per questo, mettono nero su bianco quello che è accaduto e si rivolgono direttamente a Mattarella. «Signor Presidente», scrivono, «le notizie che si susseguono in questi giorni, dopo la desecretazione dei verbali del Cts, ci spingono a rivolgerci direttamente a Lei». Lo fanno ♫anche in virtù dell’imparzialità e dell’alto ruolo che ricopre». La lettera – pubblicata sul Corriere della Sera – è dettagliata e dura.. I governatori fanno «appello alla grande e profonda sensibilità e umanità» che Mattarella «ha dimostrato».
I governatori a Mattarella: Palazzo Chigi non ha voluto la collaborazione
«Non c’è stata occasione, in questi lunghi e durissimi mesi, in cui ognuno di noi – osservano – non abbia trovato nella Sua persona un interlocutore sempre attento». Però ora «è il momento della chiarezza. Un atto dovuto a tutti i cittadini anche di fronte all’Europa. Purtroppo ricordiamo bene le tante volte in cui il governo non ha voluto, nella sostanza, una reale collaborazione con tutte le forze politiche». Non l’ha voluta «nella gestione della terribile crisi sanitaria prima e nelle conseguenze negative sull’economia dopo. Una fase che non solo non si è conclusa, ma che rischia di penalizzare ancor più la struttura produttiva del nostro Paese».
I “giochetti” dell’esecutivo rossogiallo
«Una condivisione che anche Lei più volte – sottolineano i governatori – ha auspicato e chiesto al governo e in particolare al presidente del Consiglio. Purtroppo questi auspici, sostenuti anche da noi, non hanno mai avuto risposte positive». Questo, «in nome di una non meglio specificata “responsabilità” di cui il governo nelle sue massime cariche si è sentito investito, al di là di ogni ragionevole dubbio». E precisano a Mattarella: «Chiediamo il Suo intervento affinché sia dato il giusto peso a una vicenda che appare trascurata da molti organi d’informazione, compreso il servizio pubblico». Ciò porta «grave danno per la democrazia. Dagli atti che abbiamo avuto finalmente modo di leggere appare ormai chiaro» un elemento. E cioè «che il governo dal momento della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, il 31 gennaio scorso, non abbia ufficializzato un piano pandemico nazionale, da cui sarebbero derivati quelli regionali di nostra competenza».
Quel cargo carico di dispositivi di sicurezza in Cina
«Appare ancora più grave – scrivono i governatori del centrodestra – essere stati tenuti all’oscuro dello studio che il 12 febbraio». Ossia, «ben 8 giorni prima del paziente 1 di Codogno». Quello studio «rappresentava al Cts una stima (poi rivelatasi corretta) di ciò che sarebbe avvenuto nel nostro Paese, anche in caso di una diffusione media del virus. Comprendiamo le remore a divulgare tali scenari ai singoli cittadini, ma ci appare ingiustificabile – riferiscono nella lettera – la decisione di escludere i governi regionali. Così come ancora più incomprensibile è che il nostro ministro degli Esteri – solo qualche giorno dopo – abbia portato un cargo carico di dispositivi di sicurezza in Cina».
I governatori a Mattarella: gli italiani hanno bisogno di una guida solida
«Tutto ciò premesso, il nostro approccio è stato sempre di alto profilo istituzionale improntato sulla piena collaborazione tra le istituzioni repubblicane. Cosa che stiamo facendo e faremo anche nel futuro nell’interesse esclusivo di tutti i cittadini». I governatori concludono: «Riteniamo quindi indispensabile che i territori siano coinvolti direttamente. Non solo per la gestione dell’emergenza sanitaria, ma anche per quella economica. Signor Presidente, a tal fine Le chiediamo un incontro per esplicitarLe queste necessità per il bene e il futuro del nostro Paese evitando di veder ripetuti errori già commessi. Questo è il tempo della ripartenza e della rinascita per il nostro Paese. Gli italiani hanno necessità di una guida solida, trasparente e preparata. Certi di un Suo ascolto», il finale della lettera a Mattarella, «accolga i nostri sentimenti di stima e fiducia».