Covid, Ricolfi: «Ma quale modello italiano, siamo stati fra i peggiori e avremo un brusco risveglio»

2 Set 2020 11:44 - di Federica Parbuoni

Altro che modello italiano, da guardare con ammirazione e imitare. Il nostro Paese, di fronte all’emergenza Covid, si è dimostrato invece “disorganizzato”, non reattivo, incapace “di far ripartire l’economia”. Una debacle, insomma. Di cui paghiamo le conseguenze sanitarie ed economiche, che saranno ancora più pesanti a partire dal primo semestre 2021. Non c’è appello nelle parole del sociologo Luca Ricolfi, che smonta punto per punto la narrazione sulla presunta validità dell’azione di governo di fronte alla crisi.

Ricolfi: “Ma come si fa a parlare di modello italiano?”

“A giudicare dai risultati, sconsiglierei qualsiasi paese di seguire il modello italiano, fatto di ritardi, disorganizzazione, leggerezza nel far rispettare le regole, incapacità di far ripartire l’economia. Siamo al 4° posto in Europa come numero di morti per abitante, e all’ultimo come andamento del Pil 2020”, ha ricordato il sociologo in una lunga intervista al Giornale. ”Come si fa a parlare di modello italiano? Se dovessi additare dei modelli, citerei piuttosto quello della Germania e quello della Corea del Sud. Sono due Paesi che molti media stanno descrivendo come attualmente più inguaiati di noi, ma che in realtà si stanno comportando meglio”.

Scuola e università ridotte a diplomifici

”Solo Belgio, Spagna e Regno Unito hanno un bilancio complessivo di morti (per abitante) peggiore di quello dell’Italia”, ha quindi sottolineato Ricolfi, non mostrando alcun ottimismo riguardo la situazione epidemica da Covid in Italia. “È necessario – ha proseguito – ripensare il sistema dell’istruzione. La qualità si è abbassata drammaticamente, e ora con la didattica a distanza si appresta a ricevere il colpo di grazia. Travolte dalle pressioni a promuovere, per dare all’Europa i numeri che pretende, scuola e università sono diventate macchine per produrre false certificazioni, o meglio certificati veri indistinguibili da quelli falsi”.

Nel 2021 arriverà un “brusco risveglio”

“Anche se la pandemia dovesse miracolosamente sparire nel 2021 – ha quindi avvertito il sociologo – il mondo occidentale si troverà ad avere perso ulteriori posizioni nella competizione con la Cina. Sul fatto che possa tornare il modello economico precedente ho i miei dubbi, almeno per l’Italia. Noi eravamo già una società signorile di massa in declino. Questi mesi li abbiamo usati per tappare le falle e congelare tutto, senza la minima attenzione a creare le condizioni di una ripartenza. Mi aspetto – ha chiarito – un brusco risveglio nel 2021, quando ci si accorgerà che non si può andare avanti in eterno con sussidi e blocco dei licenziamenti. Bisogna invece avere meno tasse e meno burocrazia per consentire ai produttori di restare sul mercato o di entrarvi. L’alternativa è di diventare una società parassita di massa, in cui una piccola minoranza lavora e la maggioranza – ha concluso Ricolfi – vive di trasferimenti”.

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