Decreto Covid, il governo pone la fiducia: Conte spacca il M5S pur di tenere le mani sui Servizi
Il governo ha deciso di porre la fiducia alla Camera sul decreto coronavirus. La mossa, che era nell’aria, ha suscitato la protesta dell’opposizione e rappresenta uno strappo nella maggioranza: il voto è stato blindato per evitare un emendamento presentato dal M5S e sottoscritto da 50 deputati. L’emendamento puntava a modificare la norma introdotta a inizio agosto con cui Palazzo Chigi, approfittando dello stato d’emergenza, cambia i meccanismi di nomina dei servizi segreti. Si tratta di un tema delicatissimo che, come sottolineato perfino dagli ambienti della maggioranza, avrebbe richiesto un passaggio parlamentare e non un atto d’imperio del governo, che non si è premurato nemmeno di avvertire preventivamente i membri del Copasir.
Tutto pur di tenere le mani sui servizi segreti
Dunque, al voto di fiducia di domani, previsto per le 15.30, si arriva in un clima di tensione fortissima, ricordando anche che Conte ha voluto sempre e ostinatamente mantenere per sé la delega ai servizi. Negli ultimi giorni erano state registrate anche pressioni da parte del capo politico Vito Crimi e del viceministro Stefano Buffagni per far ritirare l’emendamento. Fallito questo approccio, c’era stato un tentativo di mediazione, a sua volta caduto nel vuoto. Quindi la scelta del governo di apporre la fiducia (e scatenare un putiferio interno) pur di non cambiare la nuova norma sulla nomina dei servizi.
La rabbia nel M5S per la fiducia imposta dal governo
“Le cose si risolvono in Parlamento e l’approccio più utile sarebbe stato quello di rimettersi all’aula. Il tema dei servizi è una normativa che riguarda l’interesse nazionale. Non riguarda pochi, non riguarda alcuni, ma tutti. Sono profondamente contrariata da questa apposizione della fiducia e ci tengo che la mia dichiarazione rimanga agli atti”, ha detto in Aula la deputata del M5s, Federica Dieni, promotrice dell’emendamento “incriminato”. “Conteranno parecchie diserzioni sul voto di fiducia, siamo stanchi di questi continui ricatti sulla tenuta del governo…”, ha avvertito poi a microfoni spenti un big grillino a sua volta firmatario dell’emendamento.
Lollobrigida: “Ennesimo schiaffo al Parlamento”
”Gravissimo il voto di fiducia imposto dal governo al decreto sulla proroga dello stato di emergenza da Covid-19. L’ennesimo schiaffo alle prerogative del Parlamento ancora una volta svilito e svuotato dei propri diritti costituzionali”, ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida. “Fratelli d’Italia – ha avvertito – userà ogni mezzo messo a disposizione dell’opposizione per contrastare questa ennesima inaccettabile forzatura”. E di “apertura di fatto della crisi politica in maggioranza” ha parlato la capogruppo di Forza Italia, Maria Stella Gelmini. “L’apposizione della fiducia sul decreto di proroga dello stato di emergenza – ha aggiunto – è semplicemente inaccettabile”. “Democrazia parlamentare umiliata. Esecutivo giallorosso ai titoli di coda”, è stato poi il commendo del deputato della Lega Riccardo Molinari.