Luigi Di Maio attacca i “sedicenti patrioti” di Giorgia Meloni, che avrebbero – ma solo nella sua testa – attaccato il presidente Mattarella. In studioì, ieri sera, a “Otto e mezzo”, sulla Sette, la giornalista del “Domani“, Stefania Preziosi, prova a reagire: “Ma come, parla lui che chiese l’impeachment del presidente?”. Niente da fare, la sua voce resta un sibilo, ignorato da Lilly Gruber, che tutta contenta prosegue il suo duetto con il ministro degli Esteri, che si sente offeso, per conto del Colle, per quella scontata osservazione che ieri la leader di FdI aveva fatto sul possibile esito catastrofico delle elezioni sul governo: “Mattarella può fare una riflessione”, aveva detto la Meloni, non deve fare o farà, a proposito di fake news.
Di Maio attacca la Meloni sotto lo sguardo della Gruber. Ma c’è un video di “Giggino” che scotta
19 Set 2020 11:15 - di Lucio Meo
Di Maio, quello che voleva accusare il Capo dello Stato di “alto tradimento” e raccogliere le firme per il suo impeachment (questo il memorabile video di quel proclama, dovuto al veto posto dal Colle alla nomina di Paolo Savona come ministro dell’Economia nel governo con la Lega), a quel punto si erge ad avvocato di Mattarella, sotto lo sguardo compiaciuto della conduttrice di “Otto e mezzo”.
“Meloni dice che se vincesse il centrodestra Mattarella dovrebbe riflettere? Il Presidente Mattarella decide da solo se riflettere o meno dopo il voto di domenica e lunedì, non ha bisogno che glielo dicano i sedicenti patrioti”.
Quando il leader del M5S chiedeva l’impeachment per il presidente
Memorabile, nel giugno del 2018, la telefonata all’amico Fabio Fazio il cui il leader del M5s confermava che i vertici del M5s stavano ragionando della messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica: “Prima attiviamo l’articolo 90 e poi si va alle urne, perché bisogna parlamentarizzare questa crisi”. Un annuncio che seguiva a questo video, di cui ieri la Gruber, ovviamente, non ha chiesto conto al ministro degli Esteri, per non rovinare il “teatrino” contro i patrioti della Meloni.