Gf Vip, Feltri difende Fausto Leali: «Ormai si possono denigrare solo i bianchi»

22 Set 2020 17:30 - di Redazione
Feltri difende Leali

Fausto Leali è stato umiliato al Gf Vip. L’espulsione lo ha colto in trasmissione e il suo volto era impietrito. Mai e poi mai pensava di uscire dalla casa con l’etichetta di razzista e di fascista: “Nero è un colore, negro è una razza”. Parole che gli sono  costate care. L’espulsione dal programma di Canale 5 per questa frase nei confronti di Enock Barwuah, fratello di Mario Balotelli è stata oggetto dell’analisi acuminata di Vittorio Feltri. Che ha difeso Fausto Leali da un’accusa ingiusta. Non dimentichiamo che al Gf Vip si sta ascoltando e vedendo di tutto: volgarità, parolacce, scene inqualificabili, “streap tease” rubati. Eppure il “male” del programma più conformista d’Italia è diventato Fausto Leali. Ad uscire dalla casa è proprio lui.

Feltri al vetriolo

“Fausto Leali – ha scritto Feltri su Twitter – espulso dal Grande fratello perché ha dato del negro a un negro. Ormai si possono denigrare solo i bianchi. Un tempo le parole uccidevano più della spada, ora solo le parole ad essere trafitte. Un duro colpo alla teoria evoluzionistica”. Un giudizio che squarcia le ipocrisie. E’ intervenuta anche la moglie di Fausto Leali: “Mio marito ha sbagliato, è vero, ma non è un razzista, la sua musica oltretutto affonda le radici proprio nel blues. E non è neanche un fascista: Fausto in 50 anni di carriera non si è mai schierato politicamente”. Germana Schena,  moglie di Fausto Leali, critica aspramente la decisione presa dallo staff del Gf Vip. Lo dichiara – in un’intervista a ‘Chi’ in edicola da mercoledì 23 settembre. Non si capacita dell’espulsione del marito, uomo mite, amato e rispettato. Non se lo meritava. Gl altri concorrenti lo hanno abbracciato e consolato, ma l’espressione del suo volto parlava da sé.

Lo sfogo della moglie di Fausto Leali

“Era partito con l’intenzione di divertirsi – aggiunge la moglie del cantante – lui è abituato a stare con i giovani, invece si vede che
trovarsi chiuso lì dentro con persone con cui non ha confidenza l’ha messo a disagio e ha fatto delle gaffes, anche importanti. In realtà è
un uomo buono, generoso, mentre nella Casa l’ho visto nostalgico, pensieroso… Insomma, non è certo venuta fuori la sua vera
personalità”. Tra Enock e il cantante di “Amo” e altri straordinari successi era tutto risolto. I due si erano abbracciati, Leali aveva spiegato. Niente da fare. Il politicamente corretto ha vinto. Leali aveva anche dichiarato che Mussolini aveva fatto anche cose buone. E anche questo era stato già mal digerito. Troppo. Meglio le parolacce della De Blanck…
“Solidarietà a Fausto Leali, tra i pochissimi artisti italiani con un successo durato oltre mezzo secolo, tritato dalla macchina del reality per due frasi dette senza cattiveria usate per far fare i maestrini a gente che è famosa solo per essere il fratello di uno famoso”. Così chiosa la vicenda il Mario Adinolfi,  fondatore del Popolo della Famiglia.

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