Il Fisco “osserva” ogni mossa degli italiani: ecco come avviene il controllo per nuove stangate
Il Fisco controlla tutte le nostre mosse. Anche attraverso le auto che acquistiamo. Non solo le case e gli altri immobili, ma anche i veicoli a motore sono considerati un bene di “lusso”. Ecco come scattano i controlli fiscali. Gli accertamenti non considerano solo il prezzo di acquisto del mezzo. Ma anche le somme che il proprietario dell’auto dovrà sborsare per la sua manutenzione. Quindi il Fisco guarda il bollo, l’assicurazione, la benzina, la revisione e il garage e tutte quelle spese che il proprietario dell’auto pagherà. Quindi, se un cittadino non è in grado di poter mantenere un’auto con tutte le spese che ne conseguono, il Fisco è pronto ad allungare le sue mani.
Fisco, ecco come funziona il meccanismo
Il Giornale in un ampio articolo ha spiegato come funziona tutto il meccanismo. Tutto inizia con un questionario che viene inviato al contribuente. L’ufficio delle imposte in sostanza chiede di chiarire la propria posizione. Poi, entra i gioco l’anagrafe tributaria, con la quale si interfaccia l’Agenzia delle Entrate, per conoscere i beni di cui si è proprietari. Infatti, nel momento in cui si acquista un’auto viene aggiornato il Pubblico registro automobilistico (Pra). Quest’ultimo è collegato con l’Anagrafe tributaria. Da quel momento in poi, l’ufficio conosce esattamente la spesa sostenuta dal contribuente.
Fisco, il redditometro
Poi c’è il redditometro. Uno strumento che misura la “compatibilità” tra il reddito della dichiarazione dei redditi e le spese sostenute dal contribuente nel medesimo anno di imposta. Se queste, spiega il Giornale, superano il 20% rispetto al primo dato, l’ufficio delle imposte si muove. Il Giornale ha sentito sull’argomento l’avvocato Guglielmo Di Giovanni dello Studio Legale Dirittissimo (tuttorottamazione@gmail.com). «L’accertamento sintetico è basato sul redditometro. Strumento che consente all’Agenzia delle Entrate di valutare la disponibilità di determinati beni mobili e immobili siano o meno compatibili con il reddito dichiarato dal contribuente. L’agenzia utilizza dei coefficienti ministeriali chiamati moltiplicatori. Che vengono applicati ai valori di un determinato bene. Se si ha un’auto con 233 cavalli fiscali l’agenzia, individuando anno, potenza, vetustà e quota di disponibilità, applica un reddito presunto».
Devono essere aggiornati i coefficienti
L’avvocato poi spiega che «attualmente questo strumento è sospeso in attesa che vengano aggiornati i coefficienti. Non può essere utilizzato ai fini del controllo. Deve essere aggiornato dai tecnici e dalle autorità competenti. L’ultimo anno accertabile attraverso questo strumento è il 2015, da quell’anno in poi non si può più utilizzare fino a quando non sarà aggiornato».