Il Piemonte pronto a bloccare l’aborto “fai da te” di Speranza. La Cirinnà strepita: «Oscurantisti»
Una “battaglia in difesa della vita e della salute della donna”. In Piemonte la stanno portando avanti l’assessore alla Semplificazione, Maurizio Marrone, e la deputata Augusta Montaruli. I due esponenti di FdI sono impegnati a promuovere una delibera regionale che argini l’aborto fai-da-te, reso possibile dal ministero della Salute in pieno agosto, con linee guida che hanno cancellato l’obbligo di ricovero per le donne che assumono la pillola RU486.
Il Piemonte contro l’aborto fai da te di Speranza
Marrone e Montaruli, secondo quanto anticipato prima da La Verità e poi da La Stampa, sono al lavoro su linee guida che escludono la possibilità – aperta dal ministro Speranza – di somministrare la pillola abortiva nei consultori e in regime di Day Hospital, prevedendo invece la necessità del ricovero. Una volta sottoposte agli alleati di Lega e Forza Italia, le linee guida dovrebbero quindi diventare delibera della Regione Piemonte ed evitare ogni aborto “domestico”, una volta superate le eccezioni previste dall’emergenza Covid in vigore fino al 15 ottobre.
Dal ministero linee guida che non tengono
Lo studio delle linee guida ha preso le mosse, ha spiegato Marrone a La Verità, da “diversi nodi critici di incompatibilità con la legge 194“. Sollevati da Cei e Family Day, hanno poi trovato riscontro nel consulto chiesto all’Avvocatura regionale. Dunque, i presupposti legali e amministrativi per mettere in discussione le decisioni del ministero della Salute ci sono. Soprattutto, ci sono quelli medici, basati su studi e dati che dimostrano i rischi di complicanze nell’uso della pillola abortiva. Quanto al tema politico, poi, Marrone ha sottolineato che “la banalizzazione dell’aborto non è una conquista per la donna, perché ne compromette la scelta consapevole e soprattutto ne minaccia la salute”. Di contro il Piemonte, insieme alle nuove linee guida, è pronto a mettere in campo strumenti che facilitino una scelta veramente libera, dalla corretta informazione agli aiuti economici.
FdI: “Speranza guarda al risparmio, noi alle donne”
“La verità è che le linee guida di Speranza guardano al risparmio anziché a dare assistenza alle donne nel momento più traumatico della propria vita. Nessuna deve rimanere sola“, ha chiarito poi Augusta Montaruli, rilanciando in questo modo la posizione del partito ripetutamente espressa anche da Giorgia Meloni. “Trasformare l’aborto farmacologico in una pratica casalinga ‘fai da te’ significa prima di tutto abbandonare a loro stesse le donne che ricorrono alla pillola. E far vivere in solitudine un processo difficile e pericoloso”, furono le parole della leader di FdI in occasione delle linee guida varate da Speranza.
Ma la sinistra strepita: “Grave, gravissimo”
Per la sinistra, però, tutto questo sarebbe la lesione di “conquiste di decenni”. “Grave, gravissimo”, hanno strepitato le deputate Pd Anna Rossomando, Chiara Gribaudo e Francesca Bonomo, mentre la collega Monica Cirinnà ha parlato di “politiche oscurantiste”, trovandosi in buona compagnia della consigliera regionale del M5S, Sarah Disabato, che ha ridotto un tema così complesso e delicato a “propaganda sul corpo delle donne”.