Influenza, come sarà e quando avremo il picco in Italia: le previsioni di Bella, epidemiologo Iss
«Ancora non abbiamo avuto segnalazione di casi sporadici di influenza. Normalmente la stagione si apre a metà ottobre, ma di solito a settembre ci sono sempre isolamenti sporadici. Quest’anno ancora no». A dirlo all’Adnkronos Salute è Antonino Bella, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità (Iss). L’esperto si aspetta un picco «tra fine gennaio e inizi di febbraio, come è accaduto negli ultimi anni, tranne in due stagioni quando il picco è arrivato subito dopo Natale».
Influenza, come sarà
E come andrà la stagione 2020-21? «Ci ispiriamo in genere a quanto accade nell’emisfero Sud. Ebbene, l’ultima stagione in Australia è stata molto blanda. E questo può essere accaduto sia per una fluttuazione ciclica, sia per la presenza di un altro virus, Sars-CoV-2. E per quella che i virologici chiamano competizione virale: un patogeno ne “scalza” un altro», analizza l’epidemiologo.
L’importanza della vaccinazione
Ebbene, «se si conferma l’andamento visto nell’emisfero Sud, potremo avere una stagione blanda. In ogni caso ricordo l’importanza della vaccinazione che, anche se non protegge al 100%, in ogni caso attenua i sintomi. Inoltre evita le pericolose complicanze», dice Bella. «È in timido aumento la copertura vaccinale contro l’influenza nel nostro Paese. L’anno passato abbiamo registrato un punto e mezzo percentuale in più. Ma ancora non basta».
«I dati non ci soddisfano ancora»
Le coperture vaccinali contro l’influenza in Italia nell’ultima stagione hanno registrato un leggero aumento (16,7%) rispetto a quella precedente (15,8%). In particolare, nella popolazione anziana (con più di 65 anni) negli ultimi 5 anni si è osservato un trend in costante aumento arrivando così al 54,6% dell’ultima stagione, secondo i dati Iss. «Ma questo non ci soddisfa: si tratta infatti di una popolazione a rischio, spesso con comorbidità, che deve essere protetta». Una certa “riluttanza” nei confronti del vaccino contro l’influenza che non è solo italiana: «All’estero c’è una situazione variegata, con Paesi più virtuosi e altri meno. Ma quest’anno ci sarà la concomitanza di influenza e coronavirus – sottolinea l’esperto – e occorre tenerne conto».