Si accende lo scontro sulla mascherina. Interviene l’Ordine dei medici: non fa male
Usare la mascherina o non usarla? Questo è il dilemma. O meglio, la nota dolente che tiene banco da settimane, animando un dibattito infuocato. Una parte degli scienziati sostiene che l’uso prolungato della mascherina può nuocere alla salute, specie di bambini o di soggetti deboli, in particolar modo d’estate. Un’altra parte invece insiste a sbandierarla a spada tratta. Un argomento difeso e smentito, a seconda dei protagonisti in campo, che ha diviso virologi e sanitari. Un tema su cui è intervenuta la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). E nel tentativo di fare chiarezza, tornano a circolare sul web notizie che continuano a ibridare il discorso e ad allontanare il miraggio di una verità unica e accertata.
Usare la mascherina fa male. O no? Per l’Ordine dei medici…
La mascherina tutela dal rischio droplets. Oppure: indossarla«non permette una corretta ossigenazione». Portarla molte ore rischia di essere controproducente. Al contrario, però, il fenomeno “no mask” in crescita preoccupa comincia a preoccupare medici ed esperti. E ancora: «Può provocare un avvelenamento da anidride carbonica». «Danneggia il sistema immunitario». Sono solo alcuni degli sos in circolazione sul web che asseriscono ora tutto, ora il contrario di tutto. A provare a fare chiarezza, è la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), che sul proprio sito ha dedicato un articolo al tema. Tanto per ribadire, sulla base di altri dati scientifici, che usare la mascherina non fa male. Eppure, uno degli argomenti più comuni e condivisi del dibattito sulle mascherine, resta proprio il timore che queste limitino la quantità di ossigeno inalato.
È importante un corretto utilizzo del dpi
Per questo, la discesa in campo nel dibattito da parte della Fnomceo punta a chiarire pro e contro, specificando che, anche se è diffusa la sensazione di non respirare bene con la mascherina, «in realtà i materiali traspiranti consigliati e prevalentemente utilizzati per la produzione di maschere per il viso non inibiscono la respirazione». Oltretutto, chiariscono i medici, bisogna partire comunque dalla considerazione che «le mascherine vanno indossate correttamente». Se ben utilizzate, infatti, non lasciano spazio a rischi di ipossia (mancanza di ossigeno nel sangue). «I chirurghi operano per ore indossando le mascherine e non hanno questi problemi», precisa per l’appunto, tra gli altri, Keith Neal, professore emerito di malattie infettive all’Università di Nottingham.
E sui «sintomi di tossicità da anidride carbonica» sembra che…
Un post ampiamente condiviso su Facebook ha diffuso un’immagine tratta da Wikipedia che mostra i «sintomi di tossicità da anidride carbonica», riconducendo all’uso della mascherina quella che tecnicamente è definita ipercapnia, la presenza eccessiva di anidride carbonica nel sangue dovuta prevalentemente a disturbi cardio-respiratori. «Un’eventualità che non si può verificare, a meno che la tenuta della mascherina non sia talmente ermetica da far sì che la persona respiri di nuovo e a lungo l’aria espirata», afferma Neal. Le molecole di anidride carbonica sono minuscole e difficili da intrappolare con un materiale traspirante, spiegano i medici. In particolare durante periodi relativamente brevi come quelli durante i quali le indossiamo, per entrare in un negozio o nel corso di un trasferimento in autobus o in metropolitana. Insomma, non se ne viene a capo. Non ancora almeno…