L’indignazione è generale, il coro di critiche unanime e bipartisan. L’unico che tace sul reddito di cittadinanza che incassavano i fratelli Bianchi, i presunti assassini di Willy Duarte, è Luigi Di Maio, il grande regista dei sussidi concessi a cani e porci, criminali compresi. Le vacanze di lusso, il Suv, lo champagne dei fratelli Bianchi: era tutto pagato con i nostri soldi. E meno male che si trattava di poveri fruttivendoli…
I fratelli Bianchi e il reddito di cittadinanza di lusso
Quando gli investigatori sono andati a spulciare tra i conti correnti dei presunti assassini di Willy, sono trasecolati. La principale fonte di reddito dei gemelli Bianchi era il reddito di cittadinanza, che consentiva a Marco e Gabriele Bianchi, e forse anche a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, di vivere nell’agio, forse anche grazie ad altri dubbi proventi.
Fratelli d’Italia interroga il ministro del Lavoro
Chiede chiarezza, Fratelli d’Italia. Il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, in un’interrogazione al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, chiede “se è vero che i giovani in questione erano già segnalati alle forze dell’ordine avendo numerosi precedenti per aggressioni e spaccio di stupefacenti” e come sia possibile che fosse loro corrisposto il reddito di cittadinanza”.
Il silenzio di Luigi Di Maio
Niente, neanche una parola, e neanche una domanda, stamane, al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite della Rai al programma “Agorà”. Il grillino non si è degnato di commentare il vergognoso utilizzo del suo strumento di assistenza da parte dei bulli di Colleferro, anzi, ha rilanciato come se niente fosse, parlando di “famiglie da aiutare”. “Una sintesi con il Pd su Mes, Reddito di cittadinanza e Quota 100 la troveremo sempre perché in un momento così non ci si può mettere a litigare. Per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza, durante la pandemia abbiamo salvato la vita a un sacco di famiglie…”. Anche quella dei gemelli Bianchi, Luigi. Ma non quella del povero Willy.