Salvini nel mirino dei “buonisti violenti”: tutte le aggressioni, le offese e le minacce di morte
Intolleranti, violenti, impuniti. Coccolati dalla sinistra che finge di non vedere. L’aggressione subita da Matteo Salvini a Pontassieve (Fi) è solo l’ultima di una lunga serie di aggressioni verbali, unite a minacce di morte, che il leader della Lega incassa da mesi. Nei primi giorni di giugno, per esempio, Salvini, ospite all’Aquila, è stato contestato da decine di estremisti di sinistra che intonavano Bella ciao. Per raggiungere la sede della Lega, ha dovuto cambiare percorso.
Contro Salvini la violenza dei centri sociali
Pochi giorni dopo è stato lo stesso Salvini a denunciare di aver ricevuto messaggi di morte. Più precisamente, qualcuno gli ha scritto: «Occhio a tirare la corda, che prima o poi lo trovi quello che ti spara in testa». Ancora nelle stesse settimane, nuove minacce di morte da un utente Instagram. Che in un post ha scritto: «Mettiamo Salvini a testa in giù, è quello che si merita». A fine giungo, invece, l’ex vicepremier è stato accolto con urla, lanci di bottiglie a Mondragone, tanto da essere costretto a rinunciare all’intervento pubblico.
Dalle scritte sui muri a “Bella Ciao”
A luglio scritte anonime contro il leader della Lega sono comparse sui muri di Santa Maria Capua Vetere (Ce). Pochi giorni dopo, stavolta a Martina Franca, in Puglia, alcune persone hanno urlato a Salvini «scemo, scemo». L’episodio successivo si è verificato a Gallipoli, quando durante un comizio i “sinistri”, sventolando bandiere di Rifondazione comunista e dell’Anpi, si sono rivolti al leader del Carroccio urlando «vergogna» e fischiando.
L’intolleranza che qualcuno finge di non vedere
Negli stessi giorni, a Ceglie Messapica (Brindisi), un gruppo di giovani ha contestato Salvini urlando epiteti di ogni genere. Ad inizio agosto, poi, Salvini è stato aggredito verbalmente anche a Ventimiglia, quando alcune persone hanno mostrato cartelli con su scritto «abbatti i confini, abbatti Salvini». Scenario simile ad Empoli l’8 agosto, quando militanti dei centri sociali, fra cui il “Csa Intifada”, lo hanno accolto al grido di «fascisti tornate nelle fogne» per poi tentare di raggiungere il luogo dove l’ex vicepremier avrebbe tenuto il suo comizio.
«Salvini carogna torna nella fogna»
Dopo Ferragosto, poi, Salvini è stato accolto da fischi anche a La Spezia, quando o “rossi” hanno esposto cartelli con su scritto «un saluto da Scanzi», oppure «sei solo un foodblogger». Il 21 agosto sono state le Sardine a contestarlo a Pontedera. Contestazioni per il leader della Lega anche a Colle val D’Elsa (Siena), quando una decina di persone hanno urlato: «Mettiti la mascherina, ladro». Il primo settembre, poi, alcune persone hanno manifestato a Savona con cartelli su cui c’era scritto «chi vota lega non capisce una se…». Poi è stata la volta di Genova, quando Salvini è stato insultato da alcuni ragazzi che così si sono rivolti al leader della Lega: «Salvini carogna torna nella fogna», oppure «fuori i fascisti dalle città». Infine, l’aggressione fisica e lo strappo della camicia e del rosario.