Sputnik V, il vaccino anti-Covid di Putin è pronto. Ma per un sondaggio un russo su due non si fida
Vladimir Putin lo aveva annunciato solennemente. Aveva promesso che Mosca sarebbe stata la prima a produrre un vaccino anti-Covid. Una promessa mantenuta: Sputnik V, il vaccino russo, va in distribuzione da lunedì 14 settembre.
Da lunedì 14 settembre la distribuzione del vaccino
Il ministero della Salute russo ha infatti annunciato oggi di aver inviato il primo lotto di vaccini anti-Covid-19 – o Sputnik V – nelle diverse regioni del Paese. Si tratta, secondo quanto reso noto in un comunicato, di una “consegna pilota” destinata a verificare il funzionamento delle reti logistiche di distribuzione e somministrazione ai cittadini appartenenti ai gruppi ad alto rischio.
Sputnik V è stato registrato ufficialmente l’11 agosto
Le autorità russe hanno registrato ufficialmente l’11 agosto il primo vaccino contro il Coronaviirus, realizzato dal Centro di Epidemiología e Microbiología Gamaleya. Il vaccino garantisce immunità per un periodo massimo di due anni.
In questo momento il vaccino russo Sputnik V si trova nella terza ed ultima fase delle sperimentazioni cliniche, alla quale prenderanno parte oltre 30.000 volontari.
Sputnik V è stato sviluppato da specialisti del Centro Gamaleya con il sostegno del Fondo Russo per gli Investimenti Diretti (RDIF). Gli esperti hanno sottolineato che durante gli studi clinici, tutti i volontari hanno sviluppato livelli di anticorpi elevati, nessuno ha avuto gravi complicazioni.
Ordinazioni per un miliardo di dosi da 20 nazioni
Il capo dell’RDIF, Kirill Dmitriev, ha riferito che il fondo ha ricevuto richieste da più di 20 Paesi per l’acquisto di un miliardo di dosi del vaccino. Allo stesso tempo, ha osservato che la Russia ha acconsentito alla produzione di vaccini in cinque di essi. Secondo lui, le attuali capacità disponibili consentono di produrre 500 milioni di dosi all’anno.
Solo un russo su dieci proverebbe ora Sputnik V
La ricerca ha rivelato che solo il 13,2% degli intervistati vuole vaccinarsi il prima possibile, con un ulteriore 4,6% che desidera aspettare qualche mese. Di coloro che rifiutano di essere immunizzati, quasi un quarto (24,6%) intende ancora monitorare i risultati della vaccinazione di massa, con un altro quarto (25%) che afferma di essere completamente contrario a tutti i vaccini.
I negazionisti del Covid-19 sono in aumento
Tra i russi serpeggia la convinzione che il Covid-19 non sia così grave. Il 43,4% degli intervistati ritiene che il pericolo dell’epidemia sia esagerato o inventato dalle “parti interessate”. Si tratta di un aumento considerevole rispetto a un sondaggio simile condotto a maggio, che ha scoperto che solo un terzo (32,8%) del paese era scettico sul coronavirus.