Tasse, settembre nero: lo Stato batte cassa e non c’è emergenza Covid che tenga: Le date cruciali

5 Set 2020 14:25 - di Redazione
Tasse

Settembre amaro. Lo Stato batte cassa. Ce lo ricorda Italia Oggi. Sono 257 gli appuntamenti degli italiani con il fisco. Tra imposte e balzelli i contribuenti sono invitati a non sbagliare. Ma c’è un ma. All’ appuntamento con il fisco si aggiunge lo sciopero dei commercialisti e  tutto si complica a partire dal  16 settembre con ben 174 tipologie di versamenti tra rate di saldi e acconti Irpef, Ires e Irap. Poi si contano gli acconti Irpef sui redditi destinati a tassazione separata non soggetti a ritenute alla fonte. Insomma, un ginepraio. L’unica cosa certa è che le tasse da pagare sono tante ed è complicato fare tutto per bene.

Non c’è emergenza che tenga

I cittadini italiani dovranno inviare due comunicazioni all’Agenzia delle entrate e ben tre adempimenti contabili. “Si tratta di beni consegnati o spediti ad agosto e l’annotazione, per i commercianti, delle operazioni per le quali è rilasciato lo scontrino fiscale o la ricevuta fiscale effettuate sempre nella mensilità di agosto”, spiga il Giornale che fa un resoconto di tutto i salassi che ci aspettano.

Le date della Via crucis fiscale

7 settembre . E’ il giorno entro il quale c’è la possibilità di presentare istanza all’Agenzia delle Entrate per ottenere il credito di imposta sulle sanificazioni introdotto dal decreto Rilancio. Si tratta di agevolazioni fiscali per quei contribuenti che durante l’emergenza Covid-19 abbiano adeguato gli ambienti di lavoro a spese loro. I criteri e le modalità per accedere ai crediti d’imposta e per la relativa cessione sono stati definiti con il provvedimento del 10 luglio 2020.

 21 settembre: è la data in cui  si dovrà comunicare al fisco il dettaglio dei dati relativi al canone tv addebitato, accreditato, riscosso (sulle bollette) e riversato ad agosto.

 25 settembre. Entro questa data  si dovranno presentare gli elenchi riepilogativi (Intrastat) delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese nel mese precedente nei confronti di soggetti Ue per gli operatori con obbligo mensile.

28 settembre. Data da cerchiare di rosso. E’ l’ultimo giorno utile per le persone fisiche non obbligate all’invio telematico della dichiarazione dei redditi: questi utenti dovranno  sanare la mancata presentazione, in formato cartaceo, della dichiarazione dei redditi modello “Redditi PF 2020”. E della busta contenente la scheda per la scelta della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef. Non finisce qui.

 30 settembre. Sempre il sito Italia Oggi informa  che tra i principali versamenti si contano quelli relativi alle domande da spedire per i soggetti interessati al riparto della quota del cinque per mille; le richieste di rimborso Iva assolta in altri stati membri Ue; la revoca della dichiarazione per la costituzione dell’Iva di gruppo;  e il cosiddetto “esterometro”, cioè la comunicazione delle cessione di beni e servizi effettuate e ricevute da soggetti non stabiliti nel territorio italiano. Sempre il 30 settembre, infine, si chiude l’ultima finestra temporale per l’invio dei modelli 730.

Un percorso accidentato. I cittadini  in assenza di commercialisti e intermediari, potrebbero perdersi in questo ginepraio. Si tratta di scadenze che il fisco è pronto a riscuotere senza guardare in faccia nessuno. Lo Stato è assetto di sangue e non guarda in faccia neanche l’emergenza Covid che ha falcidiato imprese  piccole, medie e grandi.

Commenti

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  • Lucio 6 Settembre 2020

    Arriverà il momento in cui saranno i cittadini a non guardare più in faccia chi si comporta come un vampiro, quando sarà il momento di scegliere tra sostenere la propria famiglia e svenarsi per ottemperare alle richieste di uno Stato che è stato sordo a sua volta, quando era il caso di ricostruire zone terremotate, quando era il caso di porgere una mano ad imprenditori strozzati dalle incombenze e dal lungo lock down senza fatturato e senza aiuti promessi e mai arrivati, soffocati nella macchina burocratica impassibile e fredda che nessuno ha saputo, o voluto snellire. Non credano, questi burocrati, che il popolo rimanga ancora a cuccia, limitandosi alle invettive sui social. La resa dei conti è alle porte.

  • Cervohold 6 Settembre 2020

    Altro che riforma fiscale…………questo Stato, tanto straccione quanto ladrone, non può rinunciare ad un euro rapinato agli italiani, uno sperpero continuo di risorse, una P. A. e una burocrazia senza limiti e controlli, tra dipendenti diretti, indiretti, precari, ammortizzatori sociali ed assistiti un esercito di almeno 10 milioni di persone, comperate con pochi spiccioli che assicurano sostegno e voto. Abbiamo una pressione fiscale complessiva talmente alta che intraprendere in Italia rasenta la follia ed è impossibile competere sul mercato mondiale, la tassazione sicuramente aumenterà ancora perchè nessuno è in grado di fermare questa valanga.