Un’altra vignetta razzista con i bambini neri? Nella bufera una scrittrice partigiana e antifascista

28 Set 2020 17:07 - di Marta Lima

Sorpresa: una famosa scrittrice di libri scolastici, autrice di una delle diverse vignette di un libro scolastico per le elementari col testo “politicamente scorretto”, è antifascista, partigiana ed ebrea. Dopo il caso del libro della “Raffaello”, che faceva dialogare due bambini con uno dei due che parlava male l’italiano, si scopre che quelle vignette erano ispirate da quelle di una scrittrice al di sopra di ogni sospetto, in fatto di razzismo. “Sei nera o sei sporca?”, fa chiedere la scrittrice ed educatrice di sinistra Lucia Tumiati a un bambino di colore. Apriti cielo, polemica, scandalo, dopo una lettura superficiale e rozza del metodo didattico, antorazzista, utilizzato dalla stessa scrittrice.

Che già qualche anno fa, con una lettera a Repubblica si difendeva così dall’ipocrisia di sinistra su alcune frasi di un dialogo tra bambini, neri e bianchi, che tanto avevano scandalizzato il quotidiano.

La lettera di Lucia Tumiati a “Repubblica” nel ’97

“Salve, sono Lucia Tumiati, autrice del libro ‘Caro bruco capellone’ (Mondadori), ripubblicato nel ’96 dalla Giunti col titolo ‘Caro librino mio’ e da cui presumo sia stato ripreso, non so quando, non so da chi, il breve racconto citato. Sono antifascista, antirazzista, ex partigiana, di madre ebrea, sono nota – nella letteratura per l’ infanzia – per essere ossessivamente impegnata nell’antirazzismo, ma non da ora, come molti radical-chic o buonisti, ma dagli anni in cui scrivere quel che scrivevo (e scrivo) era un modo per essere esclusa da certi circuiti catto-ministeriali. Rodari, Argilli, Lodi e qualcun altro, pochi, fra i quali io, siamo fra gli autori moderni più “impegnati” e innovatori. E lei mi dà di razzista? Da non credere. Provi ad avere la volta prossima, se le capita, l’ umiltà di informarsi e soprattutto di capire un racconto scritto per un bambino di 5 anni…”.

Il libro razzista o antirazzista?

Lucia Tumiati, in un altro libro, edito da Giunti, faceva dialogare due bambini con toni sinceri ed espliciti. “Sei nera o sei sporca?”, un manuale di prima elementare dell’Ardea Edizioni. Quella vignetta, al pari di quella del libro della “Raffaello editori”, è diventata in poco tempo virale  e si associa il colore della pelle alla sporcizia. L’autrice è una scrittrice italiana di libri per bambini e ragazzi, di origine veneziana, antifascista, ebrea, partigiana.

“Scrive romanzi, racconti, fiabe, testimonianze. Nelle sue opere la Storia si mescola alla fantasia e la fantasia trova le sue radici nella realtà, senza mai abbandonare l’impegno sociale. La fantasia e l’esperienza di vita e di madre (è sposata e ha due figli), oltre alla preziosa amicizia con Gianni Rodari, costituiscono la base di ciò che scrive, e di come lo scrive”, è scritto sul suo profilo biografico. Anche lei, oggi, a 94 anni, dopo anni di impegno sul fronte della didattica e dell’antirazzismo, è costretta a difendere le sue vignette che volevano solo, con sincerità, affrontare i pregiudizi senza ipocrisie….

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