Bassetti boccia il Dpcm di Conte: «Colpisce bersagli sbagliati e non tutela i deboli» (video)

27 Ott 2020 13:26 - di Ginevra Sorrentino
Bassetti boccia il Dpcm di Conte frame e video dalla pagina Fb di Coffee Break

Bassetti boccia il Dpcm di Conte: «Porterà poco lontano. Colpisce i bersagli sbagliati. Lascia fuori da tutele e aiuti le fasce deboli come gli anziani e le persone affette da patologie pregresse. Sono i tre punti dell’intervento del virologo di Genova Matteo Bassetti contro il decreto del governo emanato domenica scorsa a breve distanza dall’ultimo Dpcm. Insomma, sulle formule di contenimento del virus il virologo Matteo Bassetti esprime apertamente le sue perplessità. E in collegamento con lo studio de La7 di Coffee Break, asserisce lapidario: «Per vedere se le misure saranno efficaci ci vuole tempo. Il Dpcm che aveva dato mandato alle regioni di monitorare le situazioni, di pochi giorni prima, è stato immediatamente rimpiazzato da un secondo Dpcm. Credo che questo Dpcm porterà poco lontano»…

Covid, Bassetti boccia il Dpcm di Conte

Dunque, anche il virologo dell’ospedale San Martino di Genova, notoriamente pacato nell’esprimere commenti e giudizi. Lui, che non aveva fatto mistero di accettare di buon grado la formula legislativa precedentemente varata dal governo, stavolta non ci sta. E sul Dpcm datato 25 ottobre esprime a chiare lettere diffidenza e contrarietà. tanto che, in un altro passaggio del suo intervento al talk de La7 aggiunge: «Non credo che limitare la circolazione di qualche ora, e ristoranti e bar, sia quello di cui l’Italia ha bisogno. Basta uscire per andare a lavorare e ci si rende conto che la gente si contagia in altre situazioni, non al ristorante: ma coi trasporti pubblici, nelle code che ci sono ad attenderli»…

Con bar e ristoranti colpisce i bersagli sbagliati

Insomma, per Bassetti questo Dpcm promulgato a integrazione (e parziale smentita del precedente) no va. Infierisce sui soliti settore e finisce per centrare in un mirino punitivo i bersagli sbagliati. Lasciando peraltro scoperta, sembra alludere il medico, tutta una serie di situazioni che rischiano di far degenerare la situazione. Non solo. Nella sua requisitoria, Bassetti fa anche riferimento al fatto che, chiusure e limitazioni orarie di una parte degli esercenti non risolve il problema della tutela di tutta una fascia di popolazione debole che, e lo dice chiaramente il virologo, stando al Dpcm continua a non essere considerata e protetta.

Basta uscire per vedere che ci si infetta in altre situazioni

«Credo che si debba mirare oggi alle categorie più a rischio – dichiara allora apertamente Bassetti –. In ospedale abbiamo tanti giovani. Ma chi paga di più il coronavirus sono le persone fragili, immunodepresse. I cardiopatici. Gli obesi e, soprattutto, gli anziani. Tutte categorie a rischio che, a mio parere, dovrebbero avere la maggiore attenzione in questo momento». E ancora: “Abbiamo detto: possiamo trattare a domicilio una quota importante di chi ha il Covid, almeno i poco sintomatici. Ma nella realtà – conclude con una sottolineatura importante quanto inquietante l’esperto in tv – i medici ce la stanno mettendo tutta. Ma quando hai da assistere contemporaneamente 1.500 persone in un momento come questo, di picco epidemico, diventa impossibile».

Le fasce deboli non sono tutelate dall’ultimo Dpcm

Quindi, nella sua amara conclusione Bassetti è più netto che mai. E aggiunge: «Non è un problema della medicina del territorio, è un problema organizzativo. È una cosa che andrà completamente ripensata». La bocciatura al Dpcm di Conte è totale. Speriamo almeno che si vada ai ripari quanto prima. Che si vada a coprire con misure più stringenti e adeguate tutto l’emerso rimasto incredibilmente fuori dalle clausole di governo. La scuola per esempio, e i contagi sommersi negli istituti, la cui gestione è demandata alla discrezione dei presidi. Il fattore tempo, però, è una variabile da non trascurare.

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