Bassetti replica alla Lucarelli: io come Lady Gaga? Non la ascolto e non sono una icona gay
Matteo Bassetti preferisce non replicare al solito killeraggio di Selvaggia Lucarelli. Quest’ultima, dopo avere mirato a Giuseppe De Donno per demolire la sua credibilità e quella della cura al plasma, ora se la prende con l’infettivologo Bassetti. Sui entrambi, De Donno e Bassetti, grava il sospetto che non siano allineati ai diktat del governo Conte e dunque meritano la scomunica giornalistica.
La colpa di Bassetti? Non è un catastrofista
Quale sarebbe la colpa di Bassetti? Semplice: non è un catastrofista e non ci dice a ogni comparsata televisiva che moriremo tutti di Covid. Così la Lucarelli ha pensato bene di usare la clava punitiva, con un articolo al vetriolo in cui ha definito Bassetti “il Lady Gaga del coronavirus”.
“Preferisco non commentare – è la replica del direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova a Un giorno da pecora su Rai Radiouno – e poi non ho nemmeno mai ascoltato Lady Gaga, io sono un gran tifoso dei ‘revival’. Mi piacciono Gino Paoli, De André, tutta quella scuola…”.
Dagospia: Bassetti è un’icona gay
Non solo, secondo Dagospia, Bassetti sarebbe un’icona gay e piacerebbe molto a quel mondo. “Ma sono un eterosessuale convinto – afferma Bassetti – Io in questo periodo sto cercando di esser quello che sono sempre stato: me stesso. A me della popolarità interessa poco e ne farei a meno. Penso che in un momento come questo sia giusto che parlino le persone che i virus li hanno sempre trattati”.