Calenda sindaco di Roma: Zingaretti ci pensa. E Di Maio comincia a scaricare la Raggi

11 Ott 2020 18:13 - di Riccardo Arbusti
Calenda

Carlo Calenda candidato sindaco del centrosinistra? Il nome tenta Zingaretti purché – ragionano a Largo del Nazareno – vi sia un percorso unitario. In pratica purché quella di Calenda non sia una candidatura di disturbo per rompere il fronte a sinistra. “Non pensavo di candidarmi. E ancora non ho deciso – dice dal canto suo Calenda – Avrei appoggiato un candidato forte. Ho fatto dei nomi. Ma possiamo scappare tutti dalla più difficile sfida amministrativa che c’è in Italia, mentre sosteniamo che l’Italia può ripartire solo attraverso la buona amministrazione?”.

Calenda: vorrei rompere la saldatura Pd-Raggi

“Ho sempre pensato – continua Calenda – che sarebbe uscito un nome forte che avremmo potuto appoggiare. È uscito? No”. L’ex ministro in una conversazione con un utente su Twitter spiega anche quale sarebbe il suo obiettivo: “Se c’è una cosa che una mia eventuale candidatura comporterebbe è evitate la saldatura PD-Raggi”.

I paletti del Pd alla candidatura di Calenda

“Se Calenda – spiega la deputata dem Patrizia Prestipino –  persona competente, manifestasse la volontà di candidarsi a Sindaco, sarebbe un valore aggiunto al confronto, ma è evidente che, se lo facesse fuori da un percorso condiviso dalle principali forze di centrosinistra, nascerebbe un problema, come abbiamo già visto in Puglia -spiega Prestipino-. Sarebbe ipocrita nasconderlo. Come altrettanto ipocrita sarebbe non sottolineare che la possibile candidatura di Calenda emerge anche a seguito delle incertezze del gruppo dirigente del PD romano”.

Di Maio scarica Virginia Raggi

Luigi Di Maio intanto, ospite della trasmissione Mezz’ora in più, rilancia l’alleanza programmatica nelle città con il Pd e specifica che non è il caso di fossilizzarsi su un singolo nome, quello di Sala o quello di Virginia Raggi. Parole che suonano come una tiepida mossa di sganciamento dalla sindaca di Roma intenzionata a ricandidarsi. Al punto che lo staff del capo politico del M5S è costretto qualche ora dopo a smentire le interpretazioni malevole: no a strumentalizzazioni, Di Maio appoggia convintamente la Raggi. Già, ma la smentita è solo un pannicello caldo che non copre l’enorme problema politico che la raggi costitusice per il M5S e per la possibile alleanza col Pd.

 

 

 

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