Cinghiali sull’autostrada: morti due calciatori. Il ministro Costa sotto accusa: “Non fa niente”
Due uomini sono deceduti e un altro è rimasto ferito in un incidente avvenuto poco prima delle 4 nel tratto novarese della A26 in direzione Gravellona Toce. Secondo una prima ricostruzione, l’auto su cui viaggiavano avrebbe investito due grossi cinghiali che stavano attraversando la strada finendo fuori strada. Le vittime sono due calciatori piuttosto noti nella zona. Matteo Ravetto, 32 anni, di Gattinara, in provincia di Vercelli e Simonluca Agazzone, 39 anni, di Bogogno, nel Novarese.
Due milioni di cinghiali invadono l’Italia
L’incidente dell’altra notte “è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi drammatici che vede protagonisti gli animali selvatici. È urgente intervenire su una questione ormai fuori controllo”. Lo sottolinea Cia-Agricoltori Italiani. “Il proliferare dei cinghiali, passati da una popolazione di 900 mila capi in Italia nel 2010 ai quasi 2 milioni di oggi (+111%), crea danni milionari all’agricoltura (circa 50-60 milioni di euro l’anno), e non solo. Aumenta il rischio di malattie (in aumento in Europa i casi di Peste Suina Africana), provoca incidenti stradali sempre più frequenti – circa 10mila ogni anno – e minaccia la sicurezza”.
La Lega contesta il ministro dell’Ambiente Costa
Sotto accusa il ministro dell’Ambiente. “La tragedia di questa notte sulla A26 aggiunge altro sangue innocente ad una strage che non sembra arrestarsi. Dopo l’incidente di Acquasparta di due settimane fa, altri due morti ed un ferito stanotte nel Novarese: la causa, sempre la stessa, cinghiali improvvisamente sulla sede stradale ed impatto inevitabile. Tutto come previsto: e il ministro Costa che fa? Niente di niente”. Lo afferma il senatore della Lega Francesco Bruzzone, responsabile del dipartimento Attività Venatorie del partito.
“Per Costa i cinghiali non vanno toccati”
“Anzi, lui e la sua maggioranza fanno a gara a chi più respinge proposte di buonsenso e di risoluzione del fenomeno della proliferazione dei cinghiali sulle nostre strade, oramai sfuggita al controllo. Solo la chiusura ideologica del ministro Costa e la sua totale mancanza di sensibilità alla problematica del contenimento della fauna selvatica, impediscono di adottare le necessarie misure che come Lega abbiamo presentato più volte sotto forma di emendamenti, neanche a dirlo cestinati e mai letti.
“Costa lasci per un momento la comoda poltrona su cui siede; vada in giro e parli con gli allevatori danneggiati dal pascolo incontrollato dei cinghiali, incontri gli amministratori locali, le comunità colpite, ci si confronti. Lavori sodo su questi problemi reali: troppo facile rispondere quando serve alle interrogazioni, tagliare qualche nastro: lavori sodo o altrimenti se ne vada a casa”, conclude Bruzzone.
La protesta della Coldiretti: “Situazione insostenibile”
“Una situazione insostenibile che richiede urgenti misure per il contenimento dei cinghiali”. Cosi’ la Coldiretti Piemonte “Già nel lockdown, con lo stop alla caccia di selezione e con meno gente a presidiare i territori, si era verificata una vera invasione della fauna selvatica nelle nostre campagne fino addirittura alle porte delle città e sulle strade principali”. Intanto, dal ministro Costa e dal governo, silenzio assordante