Conte come il Grinch: il governo prepara le misure anti-Covid che ammazzeranno il Natale
Tenetevi forte e preparatevi all’inevitabile. Ci aspetta il Natale più triste e meno festeggiato della storia della Repubblica. Giuseppe Conte nei panni del Grinch, il mostro che odiava il Natale, firmerà disposizioni draconiane per limitare i contagi da coronavirus.
La scadenza delle feste natalizie fa paura agli esperti
Gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno già palesato le loro preoccupazioni. La scadenza del Natale fa già paura al tempo del coronavirus. Le prossime tre settimane saranno decisive sul fronte dei contagi. Cresce, infatti, la preoccupazione per la gestione dell’emergenza con l’approssimarsi delle festività di fine anno. «Dobbiamo salvare il Natale». È quanto ripete da tempo il professor Massimo Galli, direttore di Malattie infettive del Sacco di Milano. Si sta valutando la possibilità di limitazioni – come titola il quotidiano “Il Mattino” – per feste e viaggi. E anche Il Messaggero ha consultato un infettivologo che è sulla stessa linea.
La conseguenza? Possibile pensare alla sospensione di ogni cerimonia religiosa. Quindi niente messa di Natela. Meno che mai ipotizzabile ogni tipo di festa o brindisi pubblico. Non serve neanche dirlo, cancellato ogni tipo di evento aziendale: da feste o cene, che prima di Natale sono tradizionali. Quindi nessuna festa in piazza, nessun assembramento. E tantomeno nessun tipo di viaggio o vacanza.
Natale occasione di rilancio per l’economia? Neanche per sogno
E pensare che la Confcommercio-Confturismo puntava almeno sulle vacanze di dicembre e gennaio per rilanciare il settore. “Il turismo domestico rappresenterà il 92% del totale (era il 76% a settembre 2019), e comincia ad affacciarsi la voglia di Natale con il Trentino Alto Adige in seconda posizione. Per l’8% che invece risponde che sceglierà destinazioni estere, scompaiono mete classiche – come Stati Uniti, Mar Rosso ma anche Regno Unito – a vantaggio di Germania e Austria”, riporta Luca Patanè, presidente di Confturismo.
La richiesta di Confturismo che resterà inascoltata
«È necessario – prosegue Patanè- che il governo riconosca il ruolo del turismo e recuperi pienamente le sue potenzialità, soprattutto per ottenere e indirizzare al meglio i fondi del Recovery Fund che rappresentano l’ultimo treno per il rilancio del settore. Siamo leader del turismo mondiale e dobbiamo agire da leader anche in questo momento. Ad esempio sottoponendo tutti i turisti in uscita e al ritorno a test Covid rapidi, per riaprire in sicurezza i flussi internazionali, e sollecitando gli altri Paesi a fare lo stesso: così potrà ripartire il turismo tanto incoming quanto outgoing. In mancanza di questo presupposto ogni intervento fatto fino ad ora sarà stato inutile». Difficile che il Grinch Conte gli dia retta.
La mortalita del virus è ridottissima. Siamo allo zero virgola zero eccetera. La stragrande maggioranza dei contagiati sta a casa e o non ha sintomi o sono quelli di una banale influenza. Sono stato a luglio e agosto in Svizzera (Vaud, Ticino, Grigioni, San Gallo) e Austria (Tirolo) e si girava ovunque senza mascherina. La vita era normale. Sono ancora vivi. Noi invece moriremo non di covid, ma di fame. Stiamo distruggendo l’Italia con un terrorismo del tutto eccessivo