Covid, Conte prepara il nuovo Dpcm: stretta sugli eventi sportivi e braccio di ferro con le Regioni

2 Ott 2020 14:19 - di Adele Sirocchi
Covid dpcm

Il nuovo Dpcm dettato dall’emergenza Covid è quasi pronto. Ne dà notizia il sito di Repubblica illustrando quelli che saranno i contenuti. La proroga dello stato d’emergenza fino al 31 gennaio e la richiesta di un passo indietro alle Regioni sugli eventi sportivi al chiuso con più di 200 persone. Il Consiglio dei ministri discuterà le misure lunedì e il ministro della Salute Roberto Speranza le illustrerà martedì in Parlamento. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale dovrebbe essere mercoledì.

Cosa c’è nel nuovo Dpcm

In pratica il Dpcm stabilisce di nuovo il divieto di assembramento consentendo la presenza di massimo 1000 persone all’aperto (negli stadi) e 200 al chiuso (che siano palazzetti, cinema o teatri). Inoltre limita la possibilità di intervento delle Regioni che avevano consentito deroghe (si tratta di Lombardia, Emilia, Veneto, Abruzzo e Basilicata).

Giorgetti: Conte fa leva sulla paura del Covid

Le opposizioni avrebbero voluto un dibattito in Parlamento sulla decisione di prorogare lo stato d’emergenza ma il governo Conte – questa l’accusa che piove su Palazzo Chigi – fa leva sulla paura degli italiani. Ne ha parlato Giancarlo Giorgetti a Catania, nell’ambito della convention leghista. “La paura oggi è uno stato d’animo che riguarda almeno il 30% degli italiani. E’ un sentimento che condiziona anche le scelte politiche e non è un caso che c’è chi detenendo il potere e agendo su questo sentimento di paura ha messo in atto certi tipi di politiche traendone beneficio”.

Locatelli: non ci saranno altri lockdown

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Cts, esclude altri lockdown nel futuro. E lo fa in un’intervista a Repubblica. ”I numeri italiani non possono che essere guardati con una certa preoccupazione, per quanto la nostra situazione sia favorevole rispetto a quella di altri Paesi. Ci devono allertare e non allarmare, soprattutto va chiarito bene che quanto abbiamo affrontato la scorsa primavera, il lockdown, non lo rivivremo. La chiusura non si prende in considerazione. Ora il Paese è preparato, ci sono comunque terapie per rallentare la malattia, presto arriveranno vaccini e medicinali efficaci come gli anticorpi monoclonali”.

 

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  • Antonio Averna 2 Ottobre 2020

    La farsa continua