Covid, la Botteri elogia il regime comunista cinese: solo 16.000 morti. Senaldi sbotta (video)
A Pechino il sistema funziona. «In Cina, a fronte di un miliardo di abitanti, registrati solo 16.000 morti». E giù con plausi e riverenze. Quanto meno sul Covid, la Botteri elogia il regime comunista cinese. La giornalista di Raitre non ha dubbi: e invitata da Giovanni Floris a dibattere nel talk de La7, DiMartedì, sull’emergenza Covid esordisce: «La Cina ha adottato un sistema durissimo. Non esportabile. Ma che ha funzionato». Un plauso, quello dell’inviata di Raitre al regime comunista cinese, che desta non poche perplessità in studio. Il primo a reagire è Pietro Senaldi che, al sentire poi le argomentazioni della giornalista a sostegno del suo endorsement alla dittatura comunista del gigante asiatico, fa letteralmente un balzo sulla poltrona. Del resto, se persino una pasionaria come Concita De Gregorio, prova timidamente a dissentire…
La Botteri elogia il regime comunista cinese
Ma niente, indottrinamento e deontologia hanno la meglio. E avoglia a sobbalzare sulla sedia: la giornalista, ex inviata di guerra. Corrispondente per la Rai da mezzo mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, è certa di quello che dice. Tanto che insiste a alza il tiro delle sue affermazioni, sostenendo l’insostenibile. «Si parla di 16.000 morti per coronavirus. Numero 4 volte superiore a quello ufficiale», spiega l’inviata Rai a Pechino, in studio da Giovanni Floris. A quel punto per il direttore di Libero è troppo: Senaldi non ce la fa più e sbotta. «16.000 decessi in Cina con un miliardo di abitanti? Sono i morti di una giornata. Non credo che il regime si chiuda per mesi con questi numeri. Sarebbe come se noi ci chiudessimo per mesi per 1.000 morti»…
«Il loro sistema di controllo del virus ha funzionato»
Del resto, non è solo Senaldi in studio a pensarla così. Non per niente è quasi un anno che da una parte all’altra del pianeta non si fa che parlare e trovare conferma ai sospetti dei più che ritengono, e a ragion veduta, che il regime comunista abbia nascosto al mondo la vera portata dell’epidemia. Ma niente: la Botteri insiste e rilancia quello che sembra davvero un bluff a un tavolo di poker. Insiste a giocare la carta, a sua detta vincente, della encomiabile Cina comunista. «Il regime ha chiuso e isolato. Lavora in un altro modo – rimarca la Botteri –. Hanno chiuso Wuhan e isolato l’Hubei, 60 milioni di persone, con un sistema durissimo che non è esportabile. Perché la Cina è un regime. Il problema è: ha funzionato? Sì, ha funzionato». E contenta lei...
In basso il video dalla pagina Facebook de La7
#dimartedi Coronavirus, Giovanna Botteri: "Il regime cinese lavora in un altro modo: la Cina ha isolato 60 milioni di abitanti, ha adottato un sistema durissimo non esportabile"
Pubblicato da La7 su Martedì 13 ottobre 2020