Dalila Di Lazzaro: «Aiuto, sto male. Non posso muovermi e per curarmi ho speso 750mila euro»

2 Ott 2020 10:08 - di Roberto Mariotti
Dalila Di Lazzaro

«Ho un dolore cronico. Ho speso più di 750mila euro per curarmi. Vorrei riconoscessero che il mio problema è grave. Anche se mi vedete così, io non posso muovermi». A raccontare il suo dramma nel corso della trasmissione “Storie Italiane£, su Rai1, è stata Dalila Di Lazzaro. Ospite di Eleonora Daniele, ha partecipato tramite collegamento al talk sulle pensioni. L’attrice, nel corso dell’intervento nel programma tv, ha rivelato di avere delle grosse difficoltà economiche a causa di un grave incidente, che le ha cambiato la vita molti anni fa.

Dalila Di Lazzaro: «È come chiedere l’elemosina»

«Ha rotto un momento magico della mia carriera», ha detto l’attrice. «A causa di quell’incidente non ho più potuto lavorare. Non sono arrivata a quarant’anni di lavoro ma se anche lo avessi fatto, pur avendo sempre versato i contributi, oggi non avrei una pensione dignitosa». Dalila Di Lazzaro ha rivelato di aver chiesto aiuto alle istituzioni più volte. «Se una persona è costretta a smettere di lavorare e non può più fare niente, come si deve comportare?», si è domandata. «Mi mancavano circa dieci anni di lavoro. Ho chiesto mille volte di avere un’integrazione, ma è come chiedere l’elemosina».

Quei momenti terribili

Entrando poi nel dettaglio dell’incidente accadutole tanti anni fa, l’attrice ha spiegato: «Ho battuto la schiena. Un pezzo di trapezio mi ha strappato dei tessuti nervosi dalla spina dorsale. Soffro di un dolore cronico neuropatico. Non posso muovermi come tutti voi. Posso fare due passi ma sempre con la morfina in tasca», ha concluso.

L’incidente negli anni ‘90

Negli anni Novanta l’attrice rimase vittima infatti di un incidente motociclistico che le provocò la frattura dell’atlante, la prima vertebra del collo, costringendola a rimanere immobile nel letto, distesa e convalescente per lungo tempo. Le conseguenze dello schianto segnarono una battuta d’arresto per la sua carriera.

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