Di Battista: «Mai in coalizione col Pd». E i vertici M5S s’infuriano: «Pensa ai contagi, che è meglio»
Nervi sempre più tesi nel M5S. Alessandro Di Battista, con le sue esternazioni su alleanze e doppio mandato, ha creato nuove fratture. Nelle anticipazioni del nuovo libro di Bruno Vespa, l’ex deputato grillino esclude l’ipotesi scissione. Ma blinda il limite dei due mandati definendolo una regola “fondativa” del e minaccia di abbandonare il Movimento qualora quest’ultima bandiera dovesse essere ammainata. Da Dibba parte anche un nuovo affondo nei confronti dell’alleanza col Pd. «Se andassimo in coalizione coi dem prenderemmo l’8%», dice.
Di Battista fa esplodere la bomba
Molti esponenti dei Cinquestelle non gradiscono. «Mentre si rischia il lockdown questo parla di mandati e candidature…”, sentenzia un ministro pentastellato di primo piano in una chat, secondo quanto apprende l’Adnkronos. Ma la coabitazione col Pd è fonte di tensioni e malumori anche dentro la stessa compagine “gialla” di governo. «Siamo deboli verso il Pd», lo sfogo del vicetitolare del Mise Stefano Buffagni. Sfogo che hanno riportato fonti grilline dopo una sfuriata del capo politico Vito Crimi.
La precisazione di Bruno Vespa
«Il merito alle accuse di scarsa sensibilità ad Alessandro Di Battista per il difficile momento attuale», Bruno Vespa precisa che «l’intervista per il suo libro è stata chiusa il 13 ottobre». «È possibile una scissione?», la domanda a Di Battista nel suo libro Perché l’Italia amò Mussolini e come ha resistito alla dittatura del virus. «Io non farò mai nulla del genere», la risposta. «Io non voglio indebolire il Movimento. Lo amo troppo. Io sono grato al M5S. Gianroberto Casaleggio per me è stato un secondo padre. Con Beppe qualche volta non sono d’accordo, ma mi lega a lui il valore della riconoscenza».