Di Battista si paragona a Pasolini ma le sue lezioni di giornalismo fanno flop: in 25 a 180 euro l’uno…
Erano in venticinque a seguirlo, venticinque impavidi disposti a sborsare 180 euro per ascoltare la lezione di scrittura e di giornalismo. Eppure Alessandro Di Battista, nel suo debutto da docente sulla piattaforma giornalistica Tpi, nonostante l’evidente flop di partecipanti, non si è risparmiato, toccando le corde del sentimentalismo ma anche della vanità nei suoi racconti da “inviato” e corrispondente in zone a rischio. Un po’ alla Carlo Verdone, quando raccontava le sue avventure a bordo di un cargo battente bandiera liberiana…
Di Battista insegna come fare reportage all’estero…
L”inizio era stato quasi commovente: “Scusate il rumore del bebé, ma la mia compagna sta cambiando nostro figlio di due mesi”, aveva detto il grillino, che contende a Di Maio la guida del partito, prima di iniziare la sua lezione sulle “Linee guida per la realizzazione di un reportage dall’estero”. Due ore di monologo, concluso con qualche domanda svogliata degli spettatori paganti, a parte una ragazzina infatuata del bel guerriero grillino.
Hemingway e Pasolini, i suoi riferimenti stilistici
“Non voglio dare consigli stilistici, non sono Hemingway, l’articolo per me è sempre un parto, ne soffro”, come aveva sofferto per i primi rifiuti dei suoi scritti, fino a quando – racconta – Gianroberto Casaleggio non fu illuminato dal suo genio. “Parlami delle tue idee”, mi disse. E svela; da quando facevo la fame con i libri, ora mi danno 200mila euro lorde. E si descrive così, coraggioso, impavido, mefistofelico, davanti ai ragazzi che lo seguono on line: “Soffrivo di attacchi di panico, sono un po’ pasoliniano, mi piace infilarmi nelle zone più malfamate ed entrare in sintonia con la gente, è la cosa che mi riesce meglio”, spiega, prima di annunciare: ora scusate, devo andare a cucinare…
Questo è un buffone alla corte di Grillo, il re dei guitti!