E ora mettetevi in ginocchio davanti ai 3 martiri di Nizza: chi era Vincent Loques, il sacrestano amato da tutti
Dei tre martiri di Nizza abbiamo solo un nome e alcune agghiacchianti testimonianze. Una donna di 70 anni decapitata davanti all’altare. Una giovane donna di 30 anni accoltellata in chiesa, morta poco dopo nel bar dove si era rifugiata. E poi c’è lui, Vincent Loquès, 45 anni, il sacrestano sorridente che vedete nella foto. Il suo nome è stato diffuso subito, perché a Nizza era molto amato e popolare. Pare che l’attentatore lo abbia sgozzato per primo, colpendolo alle spalle.
Vincent Loques, il sacrestano sempre sorridente
La morte di Vincent, che con il suo sangue è uno diventato uno dei martiri di Nizza e della chiesa cattolica, ha sconvolto i parrocchiani che lo ricordano come un uomo di fede, sempre sorridente, molto attivo nel far sì che tutto fosse al suo posto. Divorziato, padre di due figlie di 21 e 25 anni, l’una infermiera e l’altra impiegata in una scuola materna, Vincent era originario di Saint-Etienne de Tinée, un paesino sui monti dietro Nizza.
“Amava la chiesa dove lavorava. Cercava in continuazione di abbellirla. Era nel pieno dei preparativi per il giorno dei Santi e si apprestava a realizzare, come ogni anno, un presepe magnifico”, ha raccontato a Nice Matin, padre Giordain, che lo aveva scelto come sacrestano dieci anni fa.
“Era come il salotto di casa sua, era sempre lì, 24 ore su 24 – ha raccontato una parrocchiana in lacrime a Le Parisien – era più di un sacrestano. Aiutava molto il parroco che era anziano (sostituito da poche settimane). Era l’uomo tutto fare. Le candele erano sempre ben accese”. Un altro fedele ha notato che Vincent era un uomo robusto, aggiungendo che il terrorista “deve sicuramente averlo attaccato alle spalle”.
E ora in ginocchio per i martiri di Nizza
L’autore dell’attentato di Nizza si chiama Brahim Aoussaoui. Lo scrive il sito del quotidiano Le Sud Ouest, citando fonti vicine alle indagini. A quanto si legge si tratterebbe di un cittadino tunisino di 21 anni arrivato a Lampedusa a fine settembre e poi passato in Francia ai primi di ottobre. Messo in quarantena al suo arrivo in Italia era stato poi rilasciato con l’obbligo di lasciare il paese. Non aveva chiesto asilo in Francia. Chi pagherà per questo lassismo insensato? Intanto mettetevi almeno in ginocchio per Vincent e per le due donne uccise. Almeno questo glielo dovete per i tre martiri di Nizza.