Gioventù Nazionale oscurata da Facebook. Continua la censura delle pagine della destra italiana
Continua la censura Facebook delle pagine della destra giovanile italiana. Il regime del pensiero unico colpisce ancora, e a farne le spese è Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia.
Dopo Gioventù Nazionale Roma, nascoste anche le pagine di Gn Veneto
Dopo aver chiuso la pagina di Gioventù Nazionale Roma, pochi giorni prima delle elezioni regionali e del referendum, rea di aver pubblicato una grafica in ricordo di Alessandro Romani, militare decorato caduto in Afghanistan, questa mattina la mannaia oscurantista si è abbattuta su molte pagine di Gioventù Nazionale in Veneto.
Gioventù Nazionale Rovigo, Padova, Verona, Venezia e Vicenza vengono quindi oscurate per aver violato gli “standard della comunità”.
Facebook allineato al pensiero unico
Standard che ancora una volta quindi, si elevano sopra qualsiasi legge nazionale e permettono al social di Mr. Zuckerberg di mettere un bavaglio ad un’organizzazione che conta decine di migliaia di iscritti in tutta Italia e fa riferimento ad un partito presente in Parlamento e che i sondaggi considerano la terza forza politica italiana.
Bavaglio al pensiero libero
Un bavaglio al pensiero libero. Un bavaglio a contenuti che non hanno spazio nel mainstream e nelle tv e che a quanto pare non avranno più spazio nel web.
FB sta diventando peggio della CGIL Ti bloccano se scrivi qualcosa contro questa invasione di cavallette nere. Come se togliendoti la parola ti fa cambiare idea.
…..non ci sono parole per definire l’accanimento di Zuckerberg contro la Destra Italiana
bloccato per un mese per avere postato una foto di Benito Mussolini che nel 1933 inaugura a Miramare di Rimini la “Colonia Novarese”. E’ evidente che si vuole cancellare parte della nostra Storia…
Che i signori della Sx si inventano di mettere il bavaglio alle idee della Dx senza pubblicare commenti che permettano di potersi confrontare con le idee portate avanti dalla Sx è un attentato alla libertà.
Si può criticare ma la censura è sintomo di un pensiero che urta contro la democrazia.
Si può dissentire ma l’ostracismo è sinonimo di dittatura.
Per cui questi atteggiamenti vanno condannati senza se e senza ma.