Il presidente di Confindustria asfalta Conte: “Paese in confusione”. Ma i tg lo censurano

20 Ott 2020 14:31 - di Giovanni Pasero
Confindustria, Bonomi

Sui principali tg è stato silenziato o ridimensionato. Eppur, ieri, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, ha lanciato un attacco senza precedenti contro il governo Pd-M5s.  «Provo sconforto per un Paese in confusione. Basta una conferenza stampa per illustrare un Dpcm, per lasciare un intero Paese senza indicazioni», ha attaccato Bonomi. « Noi italiani meritiamo chiarezza. Abbiamo dimostrato un alto senso civico e senso di sacrificio, non possiamo accettare un altro lunedì post conferenza stampa dove nessuno ha contezza di ciò che c’è da fare».

Il leader degli industriali è arrivato a Verona palesando forte irritazione per il nuovo Dpcm. Proprio per il Dpcm l’evento è andato all’ultimo momento in streaming. Senza pubblico, con i soli relatori in un’arena desolatamente vuota. A riprova di una drammatica e generale apprensione.

“Gualtieri parla con i sindacati e non con le imprese”

Il numero uno di Confindustria ha giudicato negativamente l’intero operato del governo. «Giudicando le anticipazioni, siamo ancora nella fase di emergenza. Non c’è quella prospettiva di ripartenza. Un prospettiva necessaria al rilancio strutturale del Paese che è in ritardo su pil e produttività». «Dopo l’approvazione della manovra, Gualtieri ha detto che si confronterà con i sindacati. Forse ha dimenticato che esistono le imprese. E che forse sarebbe bene confrontarsi anche con loro per capire quali siano le vie migliori per pensare al futuro».

Il presidente di Confindustria denuncia una crisi senza precedenti

Bisogna far ripartire gli investimenti, pubblici e privati. «Non ho sentito parlare di Industria 4.0» ha incalzato Bonomi, sottolineando che si aspetta di vederla inserita nella legge di bilancio «in modo forte e strutturale»e che «non sia solo una proroga di quella precedente. Il ministro Patuanelli mi ha detto che sarebbe stata inserita e io ci credo, perché è una persona seria».

Lo studio pubblicato realizzato in queste ore da Cerved per l’Anci sui danni economici da Covid indica proprio Verona come la più colpita, assieme a Brescia e Bergamo (ovvero tre province traino del Paese) a registrare le perdite di fatturato più consistenti, soggette a grossi contraccolpi anche sotto il profilo occupazionale. Ma sono problemi che non sembrano minimante sfiorare dem e grillini.

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