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La palude del Dcpm: la comunicazione del governo è una sceneggiata kafkiana

Politica - di Hoara Borselli - 12 Ottobre 2020 - AGGIORNATO 12 Ottobre 2020 alle 18:53

In attesa del nuovo Dcpm, le comunicazioni scomposte, rivedute e rifatte con cui si sta barcamenando il governo, sembrano proprio una nave in completa avaria. Nessun documento ufficiale e ancora prima, caos di notizie trapelate sui quotidiani ma soprattutto caos comunicativo di rettifiche, notizia e conseguente: errata corrige. Nel pantano dei dpcm e soprattutto ora nella seconda ondata Covid il messaggio dev’essere chiaro e preciso; se ci si perde nelle correzioni delle possibili anticipazioni, non va proprio bene. E per forza le persone rimangono smarrite perché almeno dal governo si aspettano risposte chiare e puntuali.
Così mentre ieri si rincorreva la differenza tra attività motoria con mascherina e sportiva senza mascherina, lasciando tutti perplessi a capirne la differenza, il Viminale aveva dovuto rettificare perché accortosi di quanto ciò detto non fosse comprensibile.

Il governo confida negli “spioni” di quartiere

In tutto questo disordine mediatico di note, quando alla sera compare il Ministro Speranza, a “Che tempo che fa”, il programma di Fazio, ti aspetti che almeno dalla sua voce arrivino parole nette, comprensibili. La Speranza di capirci qualcosa in più. Invece dopo che il Ministro spiega che saranno vietate le feste in casa, Fazio replica ‘come farete a controllare’ e Speranza risponde ‘confidiamo ci perveranno segnalazioni’. Il Governo confida negli ‘Spioni’ da quartiere. I portinai più curiosi già festeggiano e scoppia inevitabile la polemica sui social.

Comunicazione pessima

C’è chi commenta: ‘Cioè il rispetto della norma (divieto di feste private) basato sulle “segnalazioni” ( = telefonate anonime da parte della vicina di casa, del vecchio sul pianerottolo, etc). Siamo un paese fondato sulla delazione, non c’è Speranza’. I dubbi sulla segnalazione del vicino di pianerottolo sono tanti, un utente si domanda: ‘Cioè in pratica uno che fa una festa in una casa di campagna isolata, la può fare liberamente perché non esiste il vicino che fa la “soffiata”? Siamo arrivati a questo’. E c’è  chi pone il lecito quesito sul perché si colpisca il privato quando il pubblico ha gravi carenze, c’è chi commenta: ‘Ma perché sui mezzi pubblici non ci sono i distanziamenti, negli orari di punta sono strapieni e voi perseguite le attività sportive come il calcetto… Bisogna sempre colpire il privato?’ ‘‘Comunicazione PESSIMA. Ho solo capito che dovrò anche sospettare del mio vicino. Fate qualcosa di utile. Da domani invece della scritta “welcome home”, sull’uscio metteremo “ lasciate ogni Speranza, o voi che entrate!

 

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di Hoara Borselli - 12 Ottobre 2020