L’Alto Adige s’adegua al Dpcm, pure troppo. Come Austria e Germania: stop bar. Ristoranti chiusi alle 18
Ora, anche l’Alto Adige si adegua al Dpcm del governo. Conte alza un po’ la voce, e la Regione si allinea ai decreti dell’esecutivo. Niente calcoli tra cucina al confine e tavoli oltre. Niente orari speciali a seconda dello Statuto. Insomma, altro che confini dei ristoranti e orari legati al cm quadrato o al secondo spaccato. Niente eccezioni, niente declinazioni: si chiude alle 18 anche lì. La situazione epidemiologica legata al Covid-19, in Alto Adige, è peggiorata ulteriormente negli ultimi giorni. Per questo motivo la Giunta provinciale, riunitasi questa mattina in video-conferenza, si è riunita con urgenza per una nuova ordinanza che verrà firmata domani. Il provvedimento prevede la chiusura di bar, gelaterie e pasticcerie, mentre ristoranti e negozi (ad eccezione di quelli che vendono generi alimentari e delle farmacie) dovranno abbassare le saracinesce alle ore 18.
Ora anche l’Alto Adige si adegua al Dpcm di Conte
Divieto assoluto per ogni tipo di evento o manifestazione. Annullate anche le attività di cori e bande musicali. Il divieto di spostamento dal proprio domicilio (ad eccezione che per motivi di salute, di lavoro o di necessità) sarà operativo tra le ore 22 e le ore 5 del mattino. Non potranno svolgersi neppure le feste private, mentre sarà consentita la pratica dell’attività sportiva solamente in forma individuale. Dunque, con lo stop a sport di contatto e allenamenti di gruppo.
Il richiamo a disciplina e senso di responsabilità
Dunque, l’Alto Adige si allinea ai diktat di governo emessi tramite Dpcm. E infatti: «Dobbiamo intervenire immediatamente e in maniera incisiva per bloccare la catena dei contagi – ha annunciato il presidente Arno Kompatscher – con l’obiettivo di tutelare la salute della popolazione e di salvaguardare il più possibile la scuola e il lavoro. Non si tratta di una decisione semplice, ma di un passaggio assolutamente necessario. Se tutte noi e tutti noi collaboreremo con disciplina e senso di responsabilità, sono convinto che riusciremo a far arretrare il virus».
Garantita la didattica in presenza, salvo per i licei in Dad
Rimane garantita la didattica in presenza per servizi di assistenza alla prima infanzia, scuole materne, scuole elementari e scuole medie. Mentre per le scuole superiori, sino a fine novembre, la didattica a distanza dovrà coprire almeno il 50% delle ore di lezione. Obbligo di indossare la mascherina di protezione, inoltre, durante le ore di didattica in presenza per tutti gli alunni e gli studenti.
Allo studio Misure più rigide per i Comuni-Cluster
Oltre alle regole generali valide per tutto l’Alto Adige, sono in fase di discussione misure ancora più rigide da applicare nei cosiddetti Comuni-Cluster. Ovvero, chiusura totale di scuole, bar e ristoranti per 14 giorni e spostamenti da e verso i Comuni solo in casi di estrema necessità. Al momento la questione riguarda Laives, Sarentino, Campo di Trens, Racines e Malles. Mentre a partire da sabato non saranno più considerati come focolai i Comuni di Monguelfo-Tesido e Sesto Pusteria, dove saranno applicate le medesime limitazioni valide per il resto del territorio provinciale. Ma la battaglia dichiarata dal virus infuria. E nessuno può dire che i rimedi attuati basteranno.