Lo sfogo di Enrico Montesano: «Le mascherine di Zingaretti? Ordinate a una ditta di lampadine»
«Adesso basta. Io non sono un negazionista». Enrico Montesano non ci sta più. È stanco di dover spiegare la sua posizione su Covid e prevenzione. Dpcm e disobbedienza civile. E torna a sfogarsi – e a chiarire tutto ancora una volta – in collegamento con lo studio di Barbara D’Urso. E in una sorta di sfogo, anche su Canale 5, l’attore romano spiega a Live non è la D’Urso perché rifiuta di accettare l’etichetta che – suo malgrado – gli è stata affibbiata per aver espresso alcune idee «fuori dal coro».
Montesano e mascherine: duro sfogo dalla d’Urso
«Io non ho mai negato che esista il Sars-Cov 2 – specifica a chiare lettere Montesano – perché purtroppo c’è. Mi metto la mascherina nei posti al chiuso, mantengo la distanza di sicurezza, ma so anche che ora i medici hanno molti strumenti in più, e che nonostante ciò lo Stato ci sta togliendo assurdamente alcune libertà fondamentali. La mia è disobbedienza civile. Pacifica, la stessa che metteva in pratica Martin Luther King. Non ho messo in pericolo la sicurezza dello Stato, né la sicurezza dei cittadini italiani. Sono indignato! Io non posso abbracciare una persona che conosco. So che non posso darle la mano. E la gente accetta questo passivamente»… Poi, a ulteriore conferma, ribadisce una volta di più: «Non ho partecipato a nessuna manifestazione di piazza. Quella di sabato compresa».
«Ora basta: non sono un negazionista, ma»…
Non solo. Già nei giorni scorsi, l’attore ha dichiarato in una lunga intervista all’Adnkronos: «Ci sono tanti medici, esperti, da Montagnier alla dottoressa Gatti, a Tarro, a Citro, a Tirelli, che dicono che la mascherina all’aperto è inutile e dannosa. E io ho più fiducia in questi professionisti che non appaiono mai in televisione, piuttosto che nel virologo da tv. Posso dirlo, o se lo dico sono “fascio-negazionista”, e ora anche no mask? Non c’è scampo», concludeva Montesano. Costretto, già prima dell’inizio del talk, anche a Live non è la D’Urso a giustificarsi per arginare la bufera che si è scatenato contro di lui e contro le sue posizioni: «Non chiamatemi negazionista. È stata citata l’Oms. E vi dico: nel 1948 disse che la salute è uno stato di completo benessere fisco, sociale e mentale. Quindi è un concetto ampio. Un benessere emotivo», sostiene l’attore romano.
Affondo contro Zingaretti: «11 milioni per le mascherine hanno speso…»
Quindi, lungi dall’avere esaurito argomento e sue argomentazioni, Montesano torna sul caso mascherine, ma da un’angolazione scomoda per Zingaretti, la Regione Lazio, la quota di centrosinistra del governo. «Undici milioni per le mascherine hanno speso… Ordinate da una ditta di lampadine… Ecco me la metto, guardate», ironizza fingendo di indossare una mascherina fantasma. Come fantomatici sono i dpi ordinati da Zingaretti, sottolinea l’attore nella gag tragicomica improvvisata… Ecco: siamo a posto», prosegue poi. Quindi Montesano conclude: «Tornando alla faccende delle mascherine torno a dire: all’aperto e alla distanza di sicurezza penso che non sia necessaria la mascherina. La mia idea è stata manipolata. Io uso la mascherina quando entro in un negozio. Se sto solo per strada, e c’è una persona dall’altra parte del marciapiedi, devo mettere la mascherina? Non lo so». Bordata a Zingaretti e seri dubbi sul provvedimento governativo colpiscono allo stomaco chi di dovere. L’affondo è piazzato. Ma la replica istituzionale non arriva...
Ha ragione Montesano in quanto molti provvedimenti sono.presi da persone che non hanno alcun concetto della sicurezza e le loro decisioni nascono dalla possibilità di rendere visibili ma non collegati con la situazione in atto.
Questo modo di agire si chiama “pressappochismo”, pur di essere visibili.