Meloni all’attacco: «Che cosa è stato fatto da luglio ad oggi? Monopattini e banchi a rotelle. Assurdo»
«Sull’emergenza Covid bisogna modificare il paradigma. Poiché il virus non può essere azzerato in tempi brevi, si lavori per proteggere chi è maggiormente a rischio: anziani, persone fragili, malate. Con misure confuse e inutili rischiamo un altro lockdown, che non possiamo permetterci». Lo dice al Corriere della Sera Giorgia Meloni. Critica Conte e sul nuovo Dpcm: «Il Governo non coinvolge l’opposizione. Si limita a farci la telefonata dell’ultimo minuto. Non c’è una strategia complessiva. Stiamo rincorrendo il virus con misure in gran parte inutili».
Meloni: «Non c’è trasparenza»
«Già ad aprile», incalza la Meloni, «FdI aveva chiesto dati precisi su mortalità e contagi. Alla fine abbiamo dovuto fare da soli con il nostro ufficio studi. Oggi che abbiamo la straprevista seconda ondata non sappiamo ancora il rapporto tra tamponi, ospedalizzati, asintomatici. Non c’è trasparenza. Cosa è stato fatto da luglio ad oggi?». «Ci siamo fatti trovare impreparati», aggiunge la leader di FdI. «Perché, con un contagio di ritorno, non si sono fatti controlli a chi veniva dall’estero, tutelate le zone Covid free, contrastati gli sbarchi dei clandestini?».
«Bisognava agire in tutt’altro modo»
«Sulla scuola, tutta l’estate a parlare dei banchi con le rotelle, ora il concorso per migliaia di docenti: erano le priorità? Bisognava dotarsi di termoscanner, di tensostrutture. Era prioritario coinvolgere privati per mettere a disposizione i loro spazi. La didattica a distanza ci può stare per studenti più grandi, ma è già tardi. Serviva un piano complessivo e completo che avesse come estremo livello di intervento quello della Dad. Ma no, il genio della Azzolina doveva pensare ai banchi con le rotelle».
La beffa dei 262 decreti attuativi
«E per i trasporti, cosa è stato fatto? Ah sì, i monopattini! Noi abbiamo proposto il coinvolgimento di privati per potenziare le linee pubbliche, dai pullman turistici ai taxi collettivi, con uno scaglionamento degli orari. Ma no, si è scaricata la colpa sui singoli e non si è predisposto nulla. I 10 decreti anticrisi», prosegue, «prevedevano nel complesso 252 decreti attuativi. Ne sono stati fatti 68, zero per il decreto liquidità e zero anche per il decreto semplificazioni, una beffa!».
La frattura tra garantiti e non garantiti
«Questo governo più di sinistra della storia sta rendendo sempre più acuta la frattura tra i garantiti e i non garantiti. E crea un enorme problema di credibilità del sistema Paese, del quale stanno approfittando altri, la Francia in primo luogo. Sta emergendo che purtroppo non stiamo guadagnando immunità di gregge. Di Covid ci si può riammalare e fino al vaccino e all’immunizzazione generale potrebbero passare due anni».
Meloni: «Rovesciamo il paradigma»
E allora, rovesciamo il paradigma e organizziamo un sistema non per fermare il contagio a 360 gradi, perché è impossibile, ma per proteggere i più esposti, i più fragili. Si strutturi un’assistenza domiciliare h/24, si utilizzino alberghi come residenze da mettere a disposizione per chi va protetto». E ancora, «si mettano in sicurezza le persone in pericolo. Perché se il virus impatta quasi zero sui giovanissimi e tanto sugli anziani, non si può adottare lo stesso sistema per tutti e perdersi in mille rivoli con provvedimenti inutili. Non si muore di solo Covid, ma anche di ospedali che non funzionano più, di nuove e profonde povertà».
Veramente nemmeno i monopattini. Il bonus è sparito e chi si è fidato della parola di conte l’ha presa in quel posto.