Palamara e gli incitamenti a Zingaretti: «Siamo tutti con te». Le parole che scottano
La vicenda di Luca Palamara riporta al centro dell’attenzione le relazioni del magistrato con il Pd. In particolare con Nicola Zingaretti. Proprio per questo motivo in consiglio regionale del Lazio la Lega ha chiesto chiarimenti, chiamando in causa direttamente Zingaretti.
Palamara, la richiesta a Zingaretti di fare chiarezza
In una nota, il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli ha infatti scritto: «Sono mesi che, in qualità di consiglieri regionali del Lazio di area centrodestra, abbiamo richiesto una seduta straordinaria del consiglio regionale in cui Zingaretti è tenuto a chiarire il suo rapporto con Luca Palamara. Dal momento che le intercettazioni telefoniche hanno evidenziato un sodalizio ambiguo, una frequentazione che va assolutamente chiarita anche alla luce di incarichi assegnati e ricoperti negli anni scorsi. Ebbene, dopo mesi il presidente del consiglio regionale Buschini ancora non è stato in grado di calendarizzarla. Gli serve il libretto delle istruzioni? Lo faccia subito, il regolamento del consiglio parla chiaro… Altrimenti saremo costretti a gesti estremi».
Palamara, le carte dell’inchiesta di Perugia
Come ricorda Libero in un lungo articolo, il rapporto tra Zingaretti e Palamara sarebbe emerso nelle carte dell’inchiesta della procura di Perugia. Il clima tra i due è ricostruibile dalle intercettazioni raccolte dalla procura che, negli atti con cui ha messo sotto accusa l’ex segretario dell’Anm, dà conto delle chat tra il politico e il magistrato.
Eccole brevemente. Scrive Libero che un primo contatto risale al 2018. È la notte elettorale in cui Zingaretti è stato rieletto presidente della Regione Lazio. Palamara, prima del risultato finale, invia un messaggio: «Siamo tutti con te! Un abbraccio!». L’indomani il magistrato scrive nuovamente a Zingaretti: «Grande Nicola, grande vittoria!!! Ripartiamo da qui tutti insieme».
Dopo qualche giorno, ricorda sempre Libero, il governatore invia a Palamara il pdf del suo manifesto per il rilancio del partito. Il magistrato a quel punto chiede un appuntamento: «Venerdì o Lunedì?». Per Zingaretti è meglio inizio settimana. «Solito posto», conferma Palamara. Si vedono a Palazzo Montemartini, hotel di lusso a pochi passi da Piazza Indipendenza. Arriva prima il leader del Pd. E deve pure aspettare: «Sono seduto al tavolo fuori…». È il 4 maggio.
Aperitivi e appuntamenti
Zingaretti, ricorda ancora Libero, si fa vivo di nuovo a settembre dello stesso anno. Prende un nuovo appuntamento, stavolta per cena, anticipato anche da un caffè colloquiale. Seguono aperitivi e altri appuntamenti presi con cadenza quasi settimanale.
L’ultimo messaggio
La chat va avanti fino al maggio 2019, quando trapelano le notizie sull’inchiesta che coinvolge il magistrato. Palamara, scrive ancora Libero, manda un messaggio a Zingaretti prima delle elezioni al Parlamento europeo. «Se perdo avrò molto tempo libero», dice lui scaramantico. «Noi ti vogliamo molto occupato», replica la toga. Ora l’opposizione torna nuovamente alla carica. E vuole vederci chiaro.
Mi sembra strano che un componente del
la magistratura sia stato in continuo contatto con colui che sarebbe diventato ilpredo del consiglio regionale del Lazio.
Ma la cosa più strana è stato il continuo scambio epistolare tra i due.
Quali erano gli interessi che li legavano?
Perché non c’è lo dicono?
Se invece di Zingaretti ci fosse stato un esponente del centrodestra sarebbe alla berlina sui media 26 ore al giorno…………….ma i comunisti nella 21^ repubblica socialiata sovietica d’Italia non devono dare spiegazioni delle loro porcherie, ne essere citati.
ll caso Greganti docet……….uno consegna un miliardo di lire in contanti a Botteghe Oscure per il Paertito, fatto accertato, e non si sà chi lo prende………….forse la donna delle pulizie………………..o il postino.
Ma scusate tanto, Palamara, x chi agiva? X la sinistra, che adesso fa finta di niente e lo scarica, come fece x il compagno G, Vi ricordate?