Pechino censura la mostra su Gengis Khan a Nantes. Il progetto slitta al 2024
Una mostra sul condottiero Gengis Khan e l’impero mongolo in un’esposizione allo Château des ducs de Bretagne di Nantes. Evento da realizzare in collaborazione con il Museo della Mongolia Interna di Hohot, in Cina. Il progetto però non potrà decollare, almeno per ora: tutta colpa dell’Ufficio dei Beni culturali di Pechino che si è messo in mezzo e che ha “ordinato” di epurare il linguaggio della mostra dalle parole “Gengis Khan” e “impero”.
Una censura che fa slittare la mostra su Gengis Khan
Una censura che costringe gli organizzatori della mostra a posticiparla fino almeno al 2024. La prima data di inaugurazione di “Figli del cielo e della steppa” era stata fissata al 17 ottobre 2020. Poi, per ragioni di sicurezza legate alla crisi da coronavirus, è stata spostata alla primavera 2021. Adesso slitta ancora di tre anni.
La pretesa di Pechino
In pratica la pretesa di Pechino era di adattare la mostra e l’intero progetto a “una nuova narrativa nazionale” ostile ai mongoli. Tanto che ad agosto una contestata riforma della scuola ha sostituito la lingua mongola con il mandarino nell’insegnamento in aula.
La scelta del museo di Nantes
Ma il museo di Nantes non intende piegarsi alla richiesta. I curatori dovranno cercare di sostituire le opere prese in prestito dai cinesi con manufatti provenienti da collezioni europee e americane. Si andrà avanti senza interferenze e condizionamenti da Pechino.
(la foto che illustra l’articolo è tratta dal sito Mongolia.it)