Professore decapitato a Parigi, il terrorista islamico ucciso mentre fuggiva con il coltello in mano
Torna il terrorismo islamico. L’assassino del professore decapitato a Parigi era un 18enne. Ha gridato «Allah Akbar», prima di essere ucciso dalla polizia. L’aggressore avrebbe anche rivendicato l’attacco a nome del gruppo al Ansar. Il sito cita fonti della polizia, secondo le quali il sospetto sarebbe un cittadino russo di fede musulmana, nato a Mosca nel 2002 e di origine cecena. Faceva parte di una banda di Eragny, il comune dove è stato ucciso. Uno dei componenti della banda è schedato come islamista radicale. Quattro persone, incluse un minore, sono state fermate dalle polizia. Si tratterebbe di persone vicine alla famiglia dell’aggressore.
Chi era il professore decapitato a Parigi
Era un uomo molto stimato ed educato, il docente. Insegnava Storia in un liceo a Conflans-Sainte-Honorine, periferia occidentale di Parigi. Le Figaro scrive che aveva avuto minacce da alcuni genitori per aver mostrato in classe caricature di Maometto. E aveva denunciato il fatto alla polizia. Secondo la testimonianza del padre di un allievo di fede musulmana, riportata da Le Figaro, era «un uomo simpatico e gentile».
Il terrorista islamico fuggiva con il coltello in mano
L’aggressore è stato intercettato dagli agenti intorno alle 17.30, mentre stava fuggendo, con un coltello da cucina in mano, in direzione della vicina città di Eragny. All’intimazione di posare l’arma, il diciottenne ha tirato fuori un fucile e ha aggredito gli agenti, che lo hanno abbattuto a colpi di pistola. Dalle prime indiscrezioni, era parente di un alunno della vittima.
Quella lezione sulla libertà di espressione
La “colpa” del professore decapitato a Parigi è tutta in quelle vignette su Maometto. Le aveva mostrate durante un corso sulla libertà d’espressione. In quell’occasione i ragazzi musulmani erano stati fatti uscire dalla classe perché non fossero turbati dalle immagini. «Mio figlio ha detto che è stato un atto di gentilezza, non di discriminazione», ha aggiunto l’uomo. Ne erano sorte delle polemiche, che sembravano poi essere rientrate, ha raccontato.
Le parole del terrorista islamico
L’episodio aveva fatto rumore nella scuola e fra gli abitanti del piccolo comune. L’autore della decapitazione ha rivendicato l’azione su Twitter con foto dell’atroce gesto. In uno dei cinguettii, riferisce Le Figaro, ha scritto: «A Macron, capo degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani d’inferno».
Se i nostri rappresentanti in parlamento non fanno qualcosa per fermare l”islaminazione dell”Italia fra qualche anno saremo nelle stesse condizioni dei francesi. Anche gli industriali, gli affittuari di case, gli artigiani, gli agricoltori devono fare la loro parte nell’arrestare questa invasione. Prima gli italiani se vogliamo conservare la nostra identità tanto duramente conquistata nel rinascimento