Speranza: pensiamo all’obbligo di mascherina ovunque. Verso la stretta per palestre e ristoranti
Il nuovo Dpcm che sarà presentato già martedì alla Camera prevede misure restrittive, secondo quanto anticipato dai media, di cui risentiranno per primi palestre, ristoranti e cinema. Tutto questo se la situazione dei contagi dovesse ulteriormente peggiorare facendo arrivare la quota dei nuovi positivi oltre le 3500 unità.
Nel caso in cui non si riuscisse a contenere la curva anche per i ristoranti e per i pub potrebbe arrivare la stessa misura già applicata in Francia: chiusura alle ore 22.
Speranza: non vanifichiamo i sacrifici
“Chi è al governo lavora giorno e notte per evitare il lockdown“, dice il ministro della Salute Roberto Speranza. “Io non sono un osservatore esterno o un opinionista, io sono uno che deve lavorare con il governo per evitare un lockdown. Cosa avverrà nelle prossime settimane – ha sottolineato – dipenderà dai comportamenti di ciascuno di noi, è una partita tutta da giocare. Noi abbiamo un vantaggio rispetto a tanti Paesi europei e del mondo e non dobbiamo assolutamente vanificare i sacrifici”.
Obbligo di mascherina
Speranza dopo avere sostenuto che nelle scuole la situazione è ancora sotto controllo ha spiegato che il governo sta valutando l’obbligo di mascherina all’aperto su tutto il territorio nazionale. “E’ una delle ipotesi che stiamo valutando, abbiamo riunioni in queste ore. Il governo farà le sue scelte solo dopo il passaggio parlamentare”. Così il ministro della Salute a ‘Mezz’ora in piu”. “L’ultilizzo delle mascherine è fondamentale, decisivo. Più riusciamo a rafforzare l’utilizzo che gli italiani ne fanno e meglio è”, ha sottolineato Speranza. “Valuteremo nel confronto di governo e poi in Parlamento se non estenderne ulteriormente l’utilizzo”.
Per le palestre la chiusura sarebbe fatale
La chiusura delle palestre, commenta Paolo Menconi, presidente di Ifo (International Fitness Observatory) metterebbe definitivamente in ginocchio un settore che ha già perso un miliardo durante il lockdown.
Menconi evidenzia come il settore delle palestre sia “finanziariamente fragile ed inoltre legato alla stagionalità: sono proprio i mesi di settembre e ottobre quelli decisivi, i più fruttuosi dal punto di vista delle iscrizioni. Stiamo parlando infatti di mesi in cui la palestre sviluppano, in molti casi, quasi il 30% del fatturato di tutto un anno. Quindi ipotizzare di chiuderle in questo periodo, dopo i difficili mesi passati, potrebbe provocare un crollo che va evitato assolutamente”.
Sarebbe meglio che speranza non pensasse, ogni volta che lo fa arreca un danno al Paese.
Chiudere le palestre significa distruggere una delle parti sane del paese, sarebbe interessante sapere quanti sono i contagiati all’interno delle palestre
Sarebbe veramente la fine . Dopo 6 mesi di blocco hanno contratto debiti per riaprire a settembre ; i corsi hanno numeri ridotti , persone distanziate, prevenzione ed attenzione alle norme . Quale può essere il rischio in confronto alle altre attività?