«Ti faccio ingoiare la telecamera, pezzo di m***»: Brumotti aggredito dai pusher di Tor Bella (video)
Brumotti aggredito dai pusher di Tor Bella Monaca a pugni e sputi. Ancora. Quella di due giorni fa a Roma, per l’esattezza nel Bronx di una delle periferie più tristemente note della capitale, è stata solo l’ultima, violenta aggressione inferta all’inviato di Striscia la Notizia, Vittorio Brumotti. Naturalmente, al termine di una delle sue incursioni nei quartieri dello spaccio. E come sempre, da Padova a Milano, da Napoli a Palermo, fino alla capitale, pusher, sentinelle e amici dei clan dediti alla droga, si sono scatenati con insulti, minacce, pugni e sputi.
Brumotti aggredito dai pusher a Tor Bella Monaca: l’ultimo servizio
«Ti faccio ingoiare la telecamera, pezzo di m…» è stato solo il primo avviso che ha riecheggiato forte e chiaro tra i palazzoni di Tor Bella Monaca, periferia est di Roma, fuori dal Grande Raccordo Anulare. Una zona in cui spacciatori e clienti sanno bene come muoversi. Dove degrado e criminalità regnano quasi incontrastati. E dove la denuncia dell’inviato di Striscia arriva quasi come un fulmine a ciel “sereno”, a intervallare i blitz delle forze dell’ordine. Operazioni, terminate le quali, ricomincia tutto punto e da capo.
Minacce, pugni e sputi contro l’inviato di “Striscia la Notizia”
Il copione, allora, è sempre lo stesso. I residenti esasperati spediscono le loro segnalazioni e riaccendono l’allarme. Le telecamere del tg satirico di Canale 5 partono, telecamera in spalla, e registrano gli illeciti. L’indomani, documentati riti criminali e volti dello spaccio, sulla scena irrompe Brumotti. E immediata scatta la reazione furibonda dei signori della droga e dei loro tuttofare. Spesso, troppo spesso, accompagnata anche dalla solidarietà dei residenti conniventi. O dal silenzio dei testimoni muti e omertosi.
La “vocazione” di Brumotti a combattere pusher e signori della droga
Chi non dosa le parole e controlla le azioni sono invece gli spacciatori. Quelli che, nel caso di Tor Bella Monaca e del servizio andato in onda nelle scorse ore a Striscia, Brumotti presenta come «una vera e propria organizzazione criminale comandata dalla mafia». Persone pronte a tutto che, in tempi di Covid, oltre a calci e pugni, hanno imparato anche a usare lo sputo come strumento d’offensiva a cui ricorrere alla bisogna. Come dimostrato nel servizio su Tor Bella Monaca, in onda su Canale 5 due sere fa…
Brumotti, la solidarietà di Meloni e Salvini
Un avversario difficile da affrontare e che è sempre più pericoloso denunciare, insomma, il pusher di turno, o i clan di spacciatori in servizio effettivo e permanente. Ma che l’inviato di Ricci continua imperterrito a sfidare in sella alla sua bici. Deciso a «riappropriarsi» del territorio. A estirpare le radici del traffico di sostanze stupefacenti dal terreno sociale delle nostre città. Un coraggio e una determinazione, quelli del campione di bike trial, puntualmente puniti a suon di minacce, insulti e aggressioni feroci. Ma riconosciuti e apprezzati, per esempio, da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che proprio in queste ore, sui rispettivi canali social, pubblicano messaggi di solidarietà e di stima per Brumotti e le sue imprese. A cui, allora, la leader di Fdi dedica un incoraggiante: «Forza Vittorio, niente può fermarti»…
L’aggressione a Monza culminata in una pugnalata al petto…
Una delle quali, a Monza, nel gennaio scorso, si è conclusa addirittura con una pugnalata all’addome. Un colpo inferto con brutalità, che per fortuna non ha portato gravi conseguenze solo perché l’inviato di Canale 5 indossava un giubbotto anti-proiettile. L’operatore che lo accompagnava, invece, se l’è vista anche peggio: è stato raggiunto da un fendente alla gamba. Una vicenda sulla quale è in corso un processo che, proprio con un’udienza in calendario per domani, aggiorna il dibattimento.
Sotto, il video dell’ultimo servizio andato in onda a Striscia la notizia due sere fa dalla pagina Facebook di Matteo Salvini.
Lo Stato è troppo debole con i criminali e forte contro gli onesti. Leggi troppo deboli e con mille scappatoie favoriscono i criminali mentre gli onesti sono tartassati in mille modi. Importiamo anche criminali dall’estero attratti da leggi troppo deboli e non è possibile rispedirli nel loro Paese. Troppa democrazia non è democrazia.