Vaccini antinfluenzali, i farmacisti: «La situazione è diventata drammatica, non ne abbiamo»
Ritardi e confusione, cresce l’allarme per i vaccini intinfluenzali. «La situazione è diventata drammatica». Lo afferma con forza il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) Andrea Mandelli. Si rischia che sugli scaffali ci sia poco o niente. O comunque, non il necessario per soddisfare le richieste della gente. «Rivolgo un appello al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, a tutti i presidenti e agli assessori alla sanità. Non bisogna attendere oltre a fornire alle farmacie i vaccini antinfluenzali destinati alla popolazione attiva. Almeno nelle quantità previste nell’intesa approvata lo scorso 14 settembre».
Vaccini antinfluenzali, le quantità necessarie
Mandelli si riferisce alla decisione della Conferenza Stato-Regioni di destinare al canale farmacia almeno l’1,5% dei vaccini acquistati dalle amministrazioni, pari a circa 250.000 dosi. «Una quantità pari a un quarto di quella che ogni anno passa attraverso le farmacie. E che abbiamo da subito dichiarato assolutamente insufficiente, soprattutto in previsione dell’aumento delle richieste dovuto alla giusta campagna di sensibilizzazione condotta dalla comunità scientifica», prosegue Andrea Mandelli. «Oggi i farmacisti di comunità sono assediati dalle richieste dei cittadini».
Migliaia di prenotazioni e richieste
Il perché è fin troppo evidente. «I cittadini», spiega, «seguendo le indicazioni di infettivologi, virologi ed epidemiologi, chiedono di potersi immunizzare». E lo chiedono «anche se non rientrano nelle categorie a rischio. Alcuni colleghi hanno già raccolto migliaia di prenotazioni e la pressione non farà che aumentare».
Vaccini antinfluenzali e il caso mascherine
«C’è la lodevole eccezione di alcune Regioni che hanno deciso di ampliare questa quota e di provvedere alla distribuzione. Ma nella quasi totalità dei casi dobbiamo rispondere alle persone che vaccini influenzali non ne abbiamo. E che non sappiamo se e quando saranno disponibili». Poi conclude: «Credo sia nell’interesse di tutti non assistere a una replica del “caso mascherine”. I tempi per evitarlo sono strettissimi, perché l’epidemia influenzale è purtroppo alle porte».