Zaia oltrepassa Conte: «Siamo pronti con l’artiglieria pesante e con 1016 terapie intensive»
«In Veneto in questo momento il semaforo non è più verde. È tra il verde e l’arancione. Non siamo in emergenza sanitaria ospedaliera ma potrebbe non durare. Nelle prossime settimane potrebbe cambiare tutto» . Lo ha detto il governatore Luca Zaia, a SkyTg24. «Potrebbe accadere che arrivi un carico nella terapia intensiva che cambia improvvisamente lo scenario. Ma siamo pronti con l’artiglieria pesante e con 1016 terapie intensive».
Zaia: «Siamo stati i primi a fare i tamponi rapidi»
«La sfida per battere il Covid e soprattutto la psicosi da Covid è l’autodiagnosi. Lì sta il futuro», ha aggiunto Zaia a Sky Tg24. «In Veneto abbiamo aperto 40 punti di accesso rapido. Siamo stati i primi a fare i tamponi rapidi e se oggi si fanno in tutta Italia è grazie a noi».
Il rischio dello scaricabarile
«Qui si rischia lo scaricabarile», l’affondo di Zaia. «Chiedo al governo che nelle misure restrittive ci sia l’autonomia delle Regioni. Se il Governo ha informazioni per cui possono essere consigliate alcune misure lo faccia formalmente». Il Dpcm «dice che i governatori possono fare misure restrittive. E dice che nel momento in cui vuole misure estensive, queste vanno negoziate col ministro. Noi non abbiamo un comitato tecnico, per cui il ministero è bene che si avverta. Altrimenti scopriamo che la Regione Veneto poteva fare qualcosa e non l’ha fatti, il rischio è dello scaricabarile».
Zaia: «Dopo la pioggia viene il sereno»
«Le aziende e gli imprenditori chiedono obiettività. Sono preoccupati come tutti gli altri cittadini. L’incertezza sui mercati pesa sui bilanci delle aziende e sull’occupazione. Anche il Veneto ha già perso circa 60mila posti di lavoro», ha incalzato Zaia. «Dopo la pioggia viene sempre il sereno. Questo virus come è arrivato se ne andrà. Noi dobbiamo fare in modo che in questa fase di convivenza con il virus ci sia una gestione per quanto possibile puntuale e razionale, obiettiva».