A Nizza passando per Lampedusa: ecco come uno degli arrestati ha beffato la Lamorgese (video)
Dalla Tunisia a Nizza, passando per Lampedusa. In mezzo, lo sfregio al cuore della Francia. Uno scempio contro la cristianità. Una beffa che rivela i risvolti da incubo del sogno buonista dell’accoglienza. E allora, la didascalia che accompagna il video che raccoglie le immagini dell’arrivo di clandestini che si rivelano killer sanguinari, o sospetti complici, fa rabbrividire: «Ecco come la Lamorgese gestisce potenziali terroristi arrivati dalla Tunisia». E gli scatti e le sequenze che si susseguono nel breve, ma eloquente contenuto multimediale, che gira vorticosamente sui social in questi giorni, non sono da meno. L’account Twitter RadioSavana ha raccolto scatti e video postati sui social. E documenta tutto quanto precede la strage di Nizza in una docu-fotogallery che scandisce le tappe dell’orrore.
Dalla Tunisia a Nizza passando per Lampedusa
Dunque, la denuncia corre sui social. Le immagini si concentrano su Aymen Naby. Partono dallo sbarco clandestino avvenuto a Lampedusa il 5 agosto. Entrano nel merito della cronologia con la ripresa di alcuni momenti di gioiosa quarantena sulla nave Azzurra, cominciata il 7 agosto. Si spostano a Trapani, il 24 agosto con partenza direzione Milano. Dove il clandestino arriva il giorno successivo. Da lì il viaggio verso Parigi e il rapido trasferimento a Nizza quando è il 31 agosto. Con tanto di foto davanti l’insegna a caratteri cubitali all’ingresso della città. Il resto della permanenza, purtroppo, è storia nota. Una storia di strage e di sangue. Di dolore e di morte al grido di Allah Akbar. In nome di un odio senza tetto né legge, Senza confini e senza pietà.
Ecco come possibili terroristi beffano la Lamorgese
Come noto, sul fronte delle indagini d’oltralpe le forze di sicurezza hanno arrestato finora, oltre al terrorista Brahim, al momento in ospedale, anche un uomo di 35 anni che lo stragista «aveva incontrato alla vigilia dell’attacco». A riferirlo è stato Le Figaro, aggiungendo però che gli inquirenti non ritengono che il 35enne possa aver avuto «una connessione diretta con l’attacco». Ma non è tutto, perché ancora prima, la polizia francese aveva arrestato un uomo di 47 anni, anche lui sospettato di aver avuto contatti con il terrorista prima della mattanza nella cattedrale della costa azzurra. Infine, le indagini hanno disposto anche il fermo di un terzo uomo, un 33enne, entrato nel mirino degli inquirenti francesi perché si trovava in casa di uno degli altri due.
Al setaccio contatti e luoghi della rete italiana di Brahim
La rete italiana di Brahim, invece, concentra l’attenzione degli investigatori su Alcamo, un piccolo centro del trapanese, dove Brahim sarebbe rimasto per almeno 12 giorni e fino a una settimana fa presso un amico tunisino. L’uomo, che non è in stato di fermo, è stato ascoltato dalla Digos di Palermo; la sua casa perquisita; i suoi contatti passati al setaccio. Non solo. Gli agenti del Dipartimento anti Terrorismo avrebbero anche perquisito alcuni negozi nella zona frequentata da Brahim, soffermandosi su una figura in particolare: un venditore di kebab.
Sotto il video postato su Twitter dal sito RadioSavana.
Ecco come Lamorgese gestisce potenziali terroristi arrivati dalla Tunisia. Aymen Naby: sbarco clandestino a Lampedusa 5 agosto. Quarantena su nave Azzurra dal 7 agosto. Trapani 24 agosto foglio di espulsione. Arrivo a Milano 25 agosto. Arrivo a Nizza 31 agosto. #RadioSavana pic.twitter.com/4bnbhhSqet
— RadioSavana (@RadioSavana) November 2, 2020