Brusaferro: l’indice Rt cresce più lentamente. Ma è allarme terapie intensive. Regioni a rischio alto
“Gli ultimi dati mostrano una crescita significativa in tutta Italia. Nonostante differenze importanti fra regioni”. Così Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità. Nel suo intervento alla conferenza stampa al ministero della Salute spiega che l’Italia è complessivamente in uno scenario 3.
Brusaferro: “L’Indice Rt cresce più lentamente”
“A livello nazionale siamo a1,7. Questo ci dice che siamo a un Rt sopra 1, che in alcuni casi si sfiora il 2. Ci troviamo in una fase di mitigazione. Le regole di riduzione della socialità sono importanti per rallentare la corsa del virus”. Per il controllo della situazione Covid, ricorda Brusaferro, Rt deve essere sotto 1. Violare le regole significherebbe rischiare misure ancora più restrittive. “Le raccomandazioni restano le stesse. Mascherina, distanziamento e igiene delle mani. In tutto il paese, infatti, la crescita del contagio è molto significativa. La battaglia per interrompere la circolazione del virus passa soprattutto attraverso le scelte e i comportamenti quotidiani di ognuno di noi”.
Covid, l’età media è in leggera crescita
“Tutte le Regioni sono a rischio alto o moderato”
“Quasi tutte le Regioni sono a rischio alto o moderato. Con alta probabilità di progressione verso il rischio alto. A partire dalla settimana 28 settembre-4 ottobre abbiamo segnalato un’accelerazione. E il dato di oggi censisce questa accelerazione”, prosegue.
Terapie intensive, rischio saturazione fra 30 giorni
Alcune Regioni stanno superando la soglia di allarme dell’occupazione dei posti in terapia intensiva. “C’è una probabilità moto alta”, continua nella sua relazione al ministero, “che le terapie intensive vadano a saturazione fra 30 giorni in diverse regioni. In particolare, 2 Regioni hanno un tasso di occupazione dei posti letto al 1 novembre superiore al 30%. E altre 2 al 29%. Questo vuol dire che c’è una soglia, il 30%, che se viene superata è a discapito delle possibilità di ricovero per altre patologie e per interventi programmabili”.