Centrodestra, dopo la telefonata a Berlusconi torna il sereno. Salvini: «Faremo la federazione»
«Con Berlusconi abbiamo parlato di tasse e di lavoro, al di là delle beghe di cui si legge sui giorni e che interessano poco agli italiani. Il governo porta in Parlamento decreti e manovre che stanno dimenticando milioni di italiani e abbiamo concordato una battaglia comune per ottenere importanti risultati che cambino la vita a liberi professionisti, commercianti, artigiani, pensionati. Oggi ci sono pochi italiani garantiti e altri che rischiano di perdere tutto». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a SkyTg24, a proposito della telefonata avuta oggi con il presidente di Forza Italia.
Pace fatta tra il Capitano e il Cavaliere
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, alimentate anche dal cambio di casacca di tre deputati, torna, dunque, il sereno nel centrodestra. Al punto che Salvini accarezza l’ipotesi di federare la coalizione. «Ne parlerò con gli altri segretari degli altri partiti del centrodestra – ha annunciato – per affrontare al meglio e in maniera compatta i prossimi mesi». L’idea è quella di una «federazione per fare battaglie comuni». «La battaglia del 2020 – ha proseguito Salvini – non può essere quella del 1990. È cambiata la società. Penso al decreto legge “ristori“. Il M5S pensa allo Stato spacciatore. Noi pensiamo che la droga fa male e comunque. Per noi al centro ci sono famiglia, lavoro e libertà».
Salvini: «Aggiornare al 2020 le battaglie della coalizione»
Un modo per introdurre il segnale più corposo della rinnovata intesa con il Cavaliere. Salvini ha infatti sottolineato come il suo obiettivo consiste nell’aggiornare al 2020 «le battaglie storiche della Lega e del centrodestra degli ultimi trent’anni, portate avanti da Berlusconi». Il quale, ha ricordato il Capitano, «ha avuto il merito storico di unire e compattare dando voce a un popolo che era stato dimenticato, mettendo al centro la libertà, soprattutto d’impresa». Quanto allo scostamento di bilancio, il leader leghista ha detto di non avere «pregiudizi» circa il voto. «Se ci spiegano come usano i soldi – ha assicurato – siamo disponibili a sostenere le proposte del governo».