Covid, Arcuri dà i numeri: “Non c’è pressione sui reparti di terapia intensiva”. Tutto inventato?

16 Nov 2020 12:43 - di Eugenio Battisti

‘In Italia a marzo c’erano 5.179 posti letto di terapia intensiva. Al picco dell’emergenza della prima ondata noi avevamo circa 7mila pazienti covid ricoverati in terapia intensiva. Duemila di più di quelli che la totalità dei reparti poteva accogliere. Oggi abbiamo circa 10mila posti, le abbiamo raddoppiate, e arriveremo a 11.300 nel prossimo mese”. Domenico Arcuri vede rosa. Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus smentisce seccamente gli allarmi quotidiani sulle terapie intensiva. E dà numeri molto diversi da quelli forniti dai medici in prima linea. Che temono il corto circuito se il virus dovesse propagarsi con le percentuali delle ultime settimane.

Arcuri smentisce gli allarmi: tutto ok sulle terapie intensive

 Oggi – dice Arcuri – i ricoverati in terapia intensiva sono 3.400, quindi la pressione su questi reparti non c’è’‘.  Insomma tutto falso. E allora perché da oggi altre due regioni diventano per decreto zona rossa. E tutta l’Italia è a rischio lockdown? Il commissario nominato dal premier Conte, poi, si consola con l’estero. “L’Italia è stata l’epicentro europeo della prima ondata. A marzo eravamo il secondo paese del mondo per numero di contagiati. Il primo d’Europa a essere colpito. E  quello che nella prima ondata ha pagato di più i costi dell’epidemia. Oggi – prosegue Arcuri – siamo il decimo Paese del mondo per numero di contagiati, nonostante la recrudescenza di queste settimane. Da questo confronto abbiamo la cifra di come l’Italia, anzitutto i cittadini, hanno reagito alla pandemia”.

“Siamo i più bravi anche sulla scuola…”

Anche sui fatidici banchi a rotelle,  respinge le accuse. ”Tutti voi avete letto la polemica sulla fornitura dei banchi per garantire la riapertura in sicurezza delle scuole”, chiarisce il commissario. “Al di là dei divertissement dei giornali che continuano a raccontare dei banchi a rotelle, noi abbiamo comprato, fatto produrre e distribuito 2 milioni e 400mila banchi monoposto in 18mila istituti italiani, di cui solo 400mila sedute monoposto a rotelle. Questi due milioni e 400mila equivalgono alla produzione italiana di 12 anni. In Italia si producevano e si distribuivano alle scuole una media di 200mila banchi l’anno”.

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