Di Battista lancia accuse al M5S: «Io denigrato da chi si inginocchia davanti ai padroni»

15 Nov 2020 11:58 - di Fabio Marinangeli
Di Battista

«Da quando sono uscito – per mia scelta – dal Parlamento hanno costantemente provato a denigrarmi. Mi hanno diffamato, hanno screditato il mio lavoro abituati evidentemente a ex-parlamentari che si fanno piazzare nelle partecipate di Stato. Hanno provato a irridere le posizioni politiche che io e migliaia di altre persone abbiamo preso. E l’hanno fatto coloro che l’unica posizione che conoscono è la genuflessione davanti ai loro padroni». È quanto scrive su Facebook Alessandro Di Battista.

Di Battista contro i «politici senza scrupoli»

«Non ho fatto altro che fare proposte e denunce. Ho parlato solo di temi, di identità, ho fatto autocritica, esprimendo le mie idee. Il 14 ottobre scorso abbiamo pubblicato un’agenda politica con linee e posizioni chiare. Un programma per i prossimi 10 anni che sappia farsi carico delle sofferenze degli ultimi e della sempre più fragile classe media. Questo, «prima che politici senza scrupoli e interessati solo ad effimere posizioni di potere cavalchino rabbia e paure provando a dividere la pubblica opinione con consuete guerre tra poveri».

Le posizioni «dissimili» dal gruppo dirigente M5S

«Negli ultimi mesi per le mie posizioni sono stare evidentemente dissimili da quelle assunte da parte del “gruppo dirigente”», le parole di Di Battista. Perciò «sono stato definito eretico, dissidente. Hanno scritto che le mie idee erano minoritarie, che mi trovavo all’angolo, non considerato. Leggo di fantomatici piani per isolarmi (tra l’altro mai smentiti) perché rappresenterei una minaccia».

Difendere i successi, ammettere gli errori

«Ho solo chiesto il rispetto assoluto per quel 33% conquistato con l’impegno ed il sudore di migliaia di attivisti. E un atteggiamento intransigente nei confronti dei soliti boiardi di Stato che sembrano intoccabili. Risultato? È stato detto, scritto e lasciato trapelare che fossi contro Conte, nostalgico di Salvini e che volessi minare il governo. Tutto questo solo perché cercavo di rafforzare il Movimento difendendo i successi e ammettendo gli errori».

Di Battista e la vicenda Profumo

«Non sono stato considerato quando mi scagliai contro le nomine nelle grandi aziende di Stato di personaggi imputati per reati gravissimi. Mi venne solo garantito che in caso di condanna sarebbero stati rimossi. Ebbene Profumo sta ancora lì», conclude Di Battista.

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