FdI cauto sulla federazione di Salvini. Lollobrigida: «Importante è condividere le scelte»
La proposta di federare la coalizione lanciata da Matteo Salvini per meglio coordinare «battaglie comuni» tiene banco nel centrodestra. Se le prime reazioni di Forza Italia sembrano improntate a vero entusiasmo, più contenute nella cauta soddisfazione appaiono quelle di FdI. Il partito di Giorgia Meloni è quello che più si è speso per ricucire lo strappo tra Lega e berlusconiani delle ultime ore. Di fronte alla proposta della federazione, tuttavia, tiene coperte le proprie carte in attesa di capire se dietro la sortita del Capitano vi sia anche un progetto o se sia solo una sottolineatura della ritrovata compattezza.
«Giorgia Meloni vuole regole chiare»
«Difficile giudicare sulla base di una dichiarazione cosa intenda esattamente Salvini», premette infatti il presidente dei deputati di Fdi, Francesco Lollobrigida. Che ha buon gioco nel ricordare come una «maggiore condivisione delle scelte» sia da sempre obiettivo caro alle corde dei Fratelli d’Italia. E come sia stata per prima la Meloni a sottolineare «la necessità di darsi regole a partire dal voler costruire una chiara alternativa a Conte, Pd e 5Stelle». «Su questa base – conclude Lollobrigida- si può e si deve continuare a lavorare per una sempre maggiore sintonia. Sul modo si potrà certamente discutere».
Centrodestra tentato dalla federazione
La proposta di Salvini piace molto a Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia. «Una federazione del centrodestra – dice – va nella direzione giusta». In particolare, secondo l’ex-ministro il maggior coordinamento «potrebbe essere d’aiuto per garantire l’unità di interlocuzione al governo». Nel dibattito interviene anche Giorgio Mulè, deputato e portavoce unico dei gruppi parlamentari di Forza Italia: «La federazione – puntualizza – è la naturale evoluzione di un centrodestra fondato da Silvio Berlusconi, che non a caso si è sempre definito il federatore della coalizione…». Ben venga il progetto della federazione anche per Paolo Romani, ex-FI, ora con Giovanni Toti, che ne giudica l’attuazione «imprescindibile e improrogabile».