Il Convivio Troiani – Roma
10 Nov 2020 0:01 - di Redazione
Il Convivio Troiani
Vicolo dei Soldati, 31 – 00186 Roma
Tel. 06/6869432
Sito Internet: www.ilconviviotroiani.com
OFFERTA
Nei suoi trent’anni di storia questo ristorante ha dimostrato che il cambiamento spesso è positivo se fatto con la testa, e la famiglia Troiani, nello specifico Angelo, lo chef, ha cambiato la cucina assecondando i tempi e a volte anticipandoli, come ultimamente ha fatto con la sua svolta “bio”. Una cucina particolarmente attenta alle materie prime che provengono da piccoli fornitori e all’uso di “super food” che vanno ad arricchire piatti creativi e ben bilanciati. Il menù, oltre alla scelta à la carte che è suddivisa tra “gli ingredienti della cucina” e “la cucina degli ingredienti”, contiene anche un percorso degustazione a 125 euro. Dopo aver gustato il pane fatto in casa con il chia-viale (semi di chia che assumono l’aspetto del caviale) e altri sfiziosi appetizer, abbiamo assaggiato l’ottimo crudo di Marango con sedano rapa, plancton, parmigiano al whisky e profumo di tartufo bianco. A seguire, un particolare risotto con asparagina, fragoline di bosco, animelle di vitello, birra e aglio nero, dalla cottura e dall’equilibrio perfetti, e la sempre buona amatriciana. Tra i secondi, sontuoso l’agnello con kefir di capra e ostriche, dove le varie parti dell’animale – tartare di capretto, fegato con semi di papavero, costoletta – sono state presentate in modo diverso, accompagnate da kefir di capra (latte fermentato) e ostriche; profumato e dalle carni sode il merluzzo al pepe di Timut, una spezia che ricorda i sentori del pompelmo e della frutta dolce. In chiusura, il “sottobosco”, con della “terra” al cioccolato, bavarese alle mandorle, panna ai funghi porcini e sorbetto ai lamponi, seguito da un caffè leggermente sottoestratto ma dalla crema compatta.
Nei suoi trent’anni di storia questo ristorante ha dimostrato che il cambiamento spesso è positivo se fatto con la testa, e la famiglia Troiani, nello specifico Angelo, lo chef, ha cambiato la cucina assecondando i tempi e a volte anticipandoli, come ultimamente ha fatto con la sua svolta “bio”. Una cucina particolarmente attenta alle materie prime che provengono da piccoli fornitori e all’uso di “super food” che vanno ad arricchire piatti creativi e ben bilanciati. Il menù, oltre alla scelta à la carte che è suddivisa tra “gli ingredienti della cucina” e “la cucina degli ingredienti”, contiene anche un percorso degustazione a 125 euro. Dopo aver gustato il pane fatto in casa con il chia-viale (semi di chia che assumono l’aspetto del caviale) e altri sfiziosi appetizer, abbiamo assaggiato l’ottimo crudo di Marango con sedano rapa, plancton, parmigiano al whisky e profumo di tartufo bianco. A seguire, un particolare risotto con asparagina, fragoline di bosco, animelle di vitello, birra e aglio nero, dalla cottura e dall’equilibrio perfetti, e la sempre buona amatriciana. Tra i secondi, sontuoso l’agnello con kefir di capra e ostriche, dove le varie parti dell’animale – tartare di capretto, fegato con semi di papavero, costoletta – sono state presentate in modo diverso, accompagnate da kefir di capra (latte fermentato) e ostriche; profumato e dalle carni sode il merluzzo al pepe di Timut, una spezia che ricorda i sentori del pompelmo e della frutta dolce. In chiusura, il “sottobosco”, con della “terra” al cioccolato, bavarese alle mandorle, panna ai funghi porcini e sorbetto ai lamponi, seguito da un caffè leggermente sottoestratto ma dalla crema compatta.
AMBIENTE
Il restyling del locale lo ha reso più moderno ed elegante, con le diverse sale a contenere tavoli ben dimensionati e apparecchiati, tra cui una con un tavolo sociale e quella con la cantina a vista e il tetto in vetro.
SERVIZIO
Sempre cortese e professionale.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net