La denuncia di Trump: «Seggi con le finestre coperte e porte bloccate. Sono accadute cose brutte»

7 Nov 2020 16:47 - di Redazione
Trump

«Decine di migliaia di voti sono stati ricevuti illegalmente dopo le 20 di martedì, giorno delle elezioni. Cambiando totalmente e facilmente i risultati in Pennsylvania e in altri Stati sul filo del rasoio». Lo ha dichiarato in un tweet il presidente americano, Donald Trump, rilanciando, le accuse di brogli nelle elezioni alla Casa Bianca. Trump ha continuato a sostenere la mancanza di “trasparenza” durante lo spoglio dei voti in alcuni Stati in bilico, affermando che “illegalmente” non è stato permesso di osservare lo scrutinio di centinaia di migliaia di voti.

I tweet di Trump

Ciò ha cambiato «il risultato delle elezioni in numerosi Stati, tra cui la Pennsylvania, che tutti pensavano fossero stati vinti facilmente la notte delle elezioni». Per poi «vedere sparire un enorme vantaggio, senza che nessuno potesse osservare per lunghi intervalli di tempo quanto accaduto», ha scritto Trump in una serie di tweet.

In quelle ore, ha aggiunto il presidente, non c’è stata “trasparenza” in quanto le porte degli edifici dove si contavano i voti sono state bloccate e le finestre coperte con cartoni spessi così da impedire agli osservatori di vedere. «All’interno sono accadute cose brutte, grandi cambiamenti hanno avuto luogo», ha aggiunto.

Le previsioni del Whashington Post

Intanto, il Washington Post, che appoggia Biden, scrive che Trump sarebbe pronto a una “purga” per cacciare i collaboratori che ritiene non siano stati leali. Secondo il giornale il ministro della Difesa Mark Esper, il direttore della Cia Gina Haspel e altri alti funzionari «potrebbero essere messi alla porta».

Già due giorni fa, l’Nbc riferiva che Esper sta preparando la lettera di dimissioni. Per ora Trump ha destituito ieri sera Bonnie Glick, numero due di Usaid. Trasferendo le sue competenze a John Barsa, che già guida ad interim questa agenzia del governo per la cooperazione internazionale. Trump non ha dato nessuna spiegazione alla Glick. E il Washington post scrive che la sua cacciata «è la prima di un’attesa vasta purga di funzionari che Trump ritiene non siano stati abbastanza leali».

 

 

 

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