«Ma quale “Bella Ciao”, a scuola si studi Oriana Fallaci». La proposta fa subito boom sul web
Introdurre la lettura dei libri di Oriana Fallaci a scuola. È una bella iniziativa della Lega, che annuncia la presentazione di una Proposta di legge, promossa da Luca Toccalini, deputato e coordinatore della Lega Giovani; e da Andrea Crippa, vice segretario del partito. Una proposta che subito fa boom sui social. “Pur riconoscendole le sue capacità, la sua passione e dedizione al lavoro di giornalista molti la accusarono per il suo pensiero anticonformista sull’Islam e sul Medio Oriente”. Così hanno spiegato i due esponenti della Lega riferendosi alla scrittrice e giornalista fiorentina. Altro che “Bella ciao” nelle scuole, totem che la sinistra rivendica come baluardo ideologico. Si dovrebbe fare meno ideologia in classe, non essere divisivi e guardare al presente e al futuro che ci riguardano e ci minacciano da vicino. Conoscere il pensiero e gli scritti della Fallaci significa chiedersi il perché, darsi risposte; avere un orizzonte sul quale proiettare la lotta al terrorismo islamico.
Oriana Fallaci aveva previsto tutto
La Fallaci aveva previsto tutto nel leggere con anticipo il complesso rapporto tra l’Islam e l’Occidente per come poi sarebbe deflagrato in atti di terrore. Per questo, conoscere i suoi libri “classici” in materia – “La rabbia e l’orgoglio”, “La forza della ragione” e “Apocalisse” – è certo utile e opportuno. Certo alla sinistra mainstream ciò produrrà imbarazzi. La scrittrice o giornalista è stata “una donna libera, senza tessere di partito. Ha scritto testi per aprire gli occhi al mondo occidentale, in parte dormiente su ciò che stava accadendo. La sua preoccupazione circa una possibile avanzata islamica in questi anni purtroppo è divenuta realtà, ed al grido ‘Allah Akbar’: Parigi, Barcellona, Manchester e più recentemente Vienna e Nizza sono state colpite al loro cuore occidentale”, spiegano i due parlamentari promotori della proposta.
Oriana Fallaci, la moderna Cassandra
Scriveva la Fallaci: “Sono anni che come una Cassandra mi sgolo a gridare «Troia brucia, Troia brucia». Anni che ripeto al vento la verità sul Mostro e sui complici del Mostro cioè sui collaborazionisti che in buona o cattiva fede gli spalancano le porte”. E’ istruttivo a scuola rileggere questa moderna Cassandra. Per capire quanto quello che aveva da dire ci riguardi. “È giusto che i nostri ragazzi, guidati dai docenti, possano leggere ed approfondire alcuni testi per riconoscere e valorizzare il carattere culturale e sociale del suo pensiero. Auspichiamo che la nostra proposta di legge presentata in proposito possa essere presto discussa in commissione e in aula”, concludono i due parlamentari della Lega.