Meloni: “Polonia e Ungheria sfidarono i carri armati russi, non si fanno ricattare sul Recovery Fund”
“Mi ha colpita che in un momento come questo la triplice sindacale abbia annunciato uno sciopero dei dipendenti del pubblico impiego. Se io fossi un dipendente, mi presenterei in ufficio il 9 dicembre. E penso che lo farà la maggioranza di loro”. Parola di Giorgia Meloni, , ospite della puntata di Stasera Italia speciale in onda su Retequattro.
Meloni: lo sciopero del pubblico impiego è una forzatura
“Tutte le persone dotate di buon senso di rendono conto di come oggi, in un’Italia in ginocchio, quelli più in difficoltà sono coloro che non hanno la certezza di uno stipendio”. Per la leader di Fratelli d’Italia incrociare le braccia adesso sarebbe un’offesa a imprenditori e partite Iva. “Nel pubblico impiego ci sono e ci sono sempre state mille difficoltà ma c’è almeno la certezza di un presente e di un futuro. Che milioni di altri italiani non hanno. Proprio per rispetto di questi milioni di italiani, lo sciopero non è la cosa migliore. Quella dei sindacati è una forzatura ideologica che rischia di alimentare uno scontro sociale”.
Recovery fund, Ungheria e Polonia hanno sfidato i carri russi..
“Sul tema del Recovery Fund, la posizione di veto da parte di Ungheria e Polonia è colpa di chi ha sottoscritto a luglio un accordo al Consiglio europeo che prevedeva alcune cose. E poi ha pensato di cambiare le carte in tavola per ricattarle. In buona sostanza hanno detto ‘se non fai quello che ti diciamo noi, per esempio sull’immigrazione, tu non hai i soldi per aiutare i tuoi cittadini a uscire dal Covid’. A me sembra un ricatto vergognoso”. Non usa mezzi termini la Meloni dai microfoni di Stasera Italia speciale. Un’operazione fatta – aggiunge – non tenendo evidentemente in considerazione chi si ha di fronte. Gente che ha sfidato i carri armati sovietici quasi a mani nude non si fa esattamente ricattare oggi dai Paesi frugali o dalla sinistra europea“.